Tutti gli aggiornamenti sul neonato morto a Bari nella culla termica a Storie Italiane, il giallo del bimbo trovato senza vita e per cui risulta essere indagato il parroco della stessa Chiesa dove si trova la culla, nonchè il tecnico manutentore, che comunque ha rimandato al mittente ogni accusa. “Abbiamo verificato il funzionamento del tappetino che non ha mandato l’alert al sacerdote, che è in grande attesa di capire cosa sia accaduto, oggi era presente, Ci saranno ulteriori accertamenti tecnici. Che idea ci siamo fatti? Ci sono i tecnici che ci devono prospettare le loro verifiche e le loro conclusioni, molto più importanti alle nostre idee”, le parole dell’avvocato di don Antonio, il prete che avrebbe dovuto appunto ricevere l’alert della Culla Termica.
Dopo gli accertamenti di ieri è stato anche accertato che la sim che avrebbe dovuto chiamare il parroco funzionava benissimo, e vi era anche la corrente elettrica. I tecnici si sono quindi concentrati sul tappetino della culla e probabilmente i sensori non hanno funzionato e di conseguenza non è scattato l’allerta.
NEONATO MORTO A BARI, LE ULTIME NOVITA’
Il tappetino è stato portato al politecnico di Bari dove verranno effettuati nuovi controlli e altre perizie. Ci sarà da capire perchè non è partita l’aria calda che dovrebbe partire una volta che un peso viene appoggiato sulla culla. “Non è proprio partito l’alert”, aggiunge Carla Lombardi, inviata di Storie Italiane, precisando che “se i sensori non hanno funzionato non poteva partire la chiamata. Ora bisognerà capire di chi è la responsabilità di questi sensori visto che il tecnico è intervenuto il 14 dicembre ed ha detto che era tutto funzionante. Anche don Antonio è intervenuto dopo il blackout ed ha detto che era tutto apposto, quindi non si capisce cosa sia successo”.
NEONATO MORTO A BARI, PERCHÈ LA CULLA TERMICA NON HA UN SISTEMA DI ALLARME?
Don Coluccia, in studio a Storie Italiane, aggiunge: “La mia solidarietà a don Antonio perchè ha salvato tanti bimbi”. Cosa è successo quindi? Il tema è la sicurezza delle culle termiche, deve essere la macchina ad allertare l’operatore che non funziona, sottolineando in studio, ci deve essere quindi un doppio allarme. “Ci deve essere una cascata di allarmi, ci devono essere dei sistemi come in tutti i presidi medici, che vanno sempre in allarme. Se la culla interrompe ma anche qualche dispositivo di terapia intensiva, non possiamo lasciare all’uomo di dover reagire. La perizia tecnica è necessaria e fondamentale per capire tutto il funzionamento della culla”.
Storie Italiane ha ricordato che il tecnico rimanda al mittente ogni accusa, dicendo prima di tutto di non essere un manutentore, ma un tecnico che interviene a chiamata. Cosa è successo quindi? Speriamo di poter ricevere le risposte ricercate nel giro di breve tempo, per capire la verità a quanto accaduto a questo povero bimbo.