Scatta l’inchiesta per abbandono di minore sul caso del neonato morto a Bari nella culla termica della chiesa di San Giovanni Battista, le indagini ora dovranno stabilire principalmente in che condizioni il bimbo è stato lasciato, soprattutto se era ancora vivo o no perchè questo dettaglio molto importante potrebbe spiegare anche il perchè non si sono attivati i meccanismi di allarme e riscaldamento che potevano mantenerlo in vita fino all’arrivo dei soccorsi grazie al sistema di notifica immediata. Questo infatti è il dubbio principale della Procura che ha ora aperto un fascicolo contro ignoti e sequestrato l’attrezzatura della parrocchia, che già nel 2020 e nel 2023 aveva salvato altri due bambini dalla morte.



Inoltre sarà effettuata l’autopsia e saranno analizzate le immagini della videosorveglianza nella zona, per capire il momento esatto di quando il neonato è stato lasciato, anche se non sono presenti telecamere all’interno della stanza con la culla, proprio per garantire la privacy e l’anonimato. I sanitari del 118, avvisati dal titolare di pompe funebri che era arrivato sul posto per organizzare un funerale, hanno comunque già stabilito che molto probabilmente il bimbo è deceduto a causa del freddo ma non è chiaro se questo sia avvenuto prima o dopo l’abbandono.



Neonato morto a Bari, il parroco: “La porta era stata lasciata aperta, per questo non è scattato l’allarme”

Il 56enne che ha ritrovato il neonato morto a Bari, abbandonato nella culla termica nella chiesa di San Giovanni Battista, ha dichiarato che si è trattato di una scoperta del tutto casuale, poichè parlando con alcuni collaboratori in attesa che la celebrazione del funerale terminasse, aveva deciso di mostrare loro questo sistema per lasciare bambini in forma anonima. Una volta aperta la stanza però avrebbe notato che nella culla c’era effettivamente il bimbo e ha chiamato immediatamente i soccorsi. Non è stato ancora possibile stabilire quanto tempo sia passato dal momento in cui è stato lasciato fino al ritrovamento, ma quello che è certo è che l’allarme non si è attivato e non è partito il riscaldamento.



Un particolare importante che ora il parroco don Antonio Ruccia, ha provato a spiegare affermando che potrebbe essere un segno del fatto che il neonato non fosse più in vita quando è stato abbandonato lì. Il motivo principale, come ha commentato, è che: “La porta era aperta e la notifica scatta solo al momento della chiusura“. Questo, potrebbe significare anche che la mamma non potendo fare più nulla per salvare il figlio voleva garantirgli un funerale, purtroppo però, come ha aggiunto il sacerdote: “Qualcuno sicuramente ha giocato con la vita di un bambino“.