Arrivano importanti aggiornamenti per quanto riguarda la vicenda del neonato di Bari, morto nella culla termica: cosa è successo? Qualcosa non ha funzionato e la conferma è arrivata in queste ore dal risultato dell’autopsia, secondo cui il piccolo neonato era ancora vivo quando è stato messo nella culla termica della chiesa, essendo morto per ipotermia. Per la vicenda risultano essere indagati don Antonio Ruccia, il parroco della chiesa, nonché il tecnico manutentore.
Quest’ultimo ha parlato proprio con Storie Italiane e a riguardo l’inviato del talk, Vito Francesco Paglia, ha spiegato: “Abbiamo raggiunto telefonicamente il tecnico della culla ci ha detto che la culla scatta nel momento in cui un peso di 1,5 kg viene appoggiato sul sensore, lui era intervenuto il giorno 14 dicembre ma ci ha detto che non è un manutentore, è un tecnico attivato su chiamata“.
NEONATO MORTO A BARI, IL TECNICO: COME FUNZIONA LA CULLA
E ancora: “Nel momento in cui c’è un guasto io prendo e arrivo un po’ come avviene per la caldaia di casa, lui è intervenuto il giorno 14 dicembre, la mattina per un blackout, un trasformatore era saltato, ha effettuato tre telefonate che risultano nei tabulati telefonici della squadra mobile, le telefonate sono partite, la sim funzionava tranquillamente poi cosa è successo non si sa”.
E ancora: “Si fa molto delicata la posizione di don Antonio Ruccia, quindi bisognerà capire cosa sia successo dopo l’intervento tecnico, lui dice di aver fatto il suo, si è messo a disposizione della procura, ha un avvocato perchè è persona indagata e lo stesso vale per il don. Ora la procura farà nuovi accertamenti per capire a chi attribuire le effettive responsabilità, se il bimbo è arrivato vivo a quel punto si presumerebbe l’omicidio colposo, una cosa molto grave”.
NEONATO MORTO A BARI, IL TECNICO: “IL SENSORE SI ATTIVAVA CON UN PESO…”
Ed eccole le parole del tecnico in merito alla vicenda del neonato di Bari: “State dicendo tante fesserie, il sensore funzionava e ho effettuato la chiamata tre volte, io vengo chiamato solo a chiamata, io sono intervenuto, ho fatto la riparazione e sono andato via, io non ho un contratto di manutenzione. La sim funzionava. Cosa è successo? Il blocco del sistema, la sim che non funzionava, potrebbe essere successo di tutto”.
E ancora: “Il sensore scatta a 1,5 kg. Il don si occupava della culla non ha le conoscenze tecniche ma era lui che si occupava, lui provava, controllava e faceva, e io non facevo manutenzione ordinaria, io non ho un contratto e non ho neanche un registro degli interventi. La culla ha squillato il giorno 14 alle ore 10:00 circa quando l’ho riparata perchè era saltato l’alimentatore, intorno alle 9-10″. Eleonora Daniele ha commentato: “Fra le tante notizie che diamo questa è feroce, lo dico da madre, non oso immaginare come stia la madre”. Una vicenda davvero tragica, vedremo come si concluderà.