Neonato morto a Roma, la mamma: “Mi hanno ignorata”

Una tragedia che non può rimanere impunita quella della morte del piccolo Carlo Mattia, il neonato morto soffocato per errore di una mamma stanca e sfinita dopo il parto all’ospedale Pertini di Roma. L’esame tossicologico svolto sulla donna ha dato esito negativo: la signora condivideva la stanza con altre tre partorienti nel reparto di Ostetricia e Ginecologia. L’infermiera di turno dice di averla controllata 10 minuti prima: poi la donna si sarebbe addormentata, proprio mentre allattava il piccolo. Dieci minuti dopo, la stessa infermiera avrebbe trovato il bimbo senza vita.



La mamma, in un’intervista a Repubblica, ha raccontato il calvario vissuto dopo la tragedia. Attimi confusi che purtroppo segneranno per sempre la sua vita. La donna ha spiegato di aver chiesto spesso aiuto al personale per gestire il bambino “Ma nessuno mi è venuto in soccorso. Mi hanno ignorata”. Il piccolo Carlo Mattia “È nato sano, quasi 3 chili e 400 grammi. Ero felice, era accanto a me. Poi mi sono risvegliata e lui non c’era più. L’infermiera mi ha informata di quanto era successo. Non ho capito più niente, mi hanno subito cambiato di stanza“.



La mamma: “Ero stremata dalla fatica”

La donna e il marito si sono affidati ora ai legali Alessandro Palombi e Michela Tocci. La giovane mamma ha spiegato di aver chiesto aiuto al personale sanitario, “Però non è mai arrivato nessuno. Non mi davano ascolto. Ho 29 anni ma ero stremata dalla fatica. Il travaglio era durato più di dieci ore. Un parto naturale. Ci sono informazioni che potremo avere solo dall’autopsia. Ancora non sono certa di niente. Ripeto, io lo avevo accanto mio figlio. Poi non l’ho visto più. Non si sa se sia morto soffocato. Come si fa a dirlo prima? Più leggo e più sto male, la mia vita è rovinata. Non sparate sentenze prima dei risultati delle indagini”.

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