Luigi Orfeo, presidente della Società Italiana di Neonatologia, è intervenuto ai microfoni di “In un’ora”, su Rai News 24. La sua intervista è stata incentrata sulla morte del neonato soffocato durante l’allattamento al seno materno presso l’ospedale “Pertini” di Roma, con la madre che, in base alle ricostruzioni, si sarebbe addormentata: “Si tratta di una terribile tragedia, quindi esprimo vicinanza ai genitori e ai familiari del bambino. Stiamo parlando di un’evenienza che purtroppo capita, per quanto sia rara”, ha commentato l’esperto.



L’evento si è verificato mentre la mamma era insieme al bambino 24 ore su 24, quindi mentre veniva attuato il cosiddetto rooming in, un modello organizzativo finalizzato a promuovere l’allattamento al seno per cui i bambini stanno accanto alle loro madri 24 ore al giorno. È una procedura alla quale non possiamo rinunciare – ha chiarito Luigi Orfeo –, in quanto favorisce l’allattamento al seno e, peraltro, è anche inserita nei 10 punti che l’Unicef ha stabilito per definire un nosocomio un ‘ospedale amico del bambino’. Non possiamo quindi tornare indietro. L’allattamento è importante per lo sviluppo del bimbo”.



LUIGI ORFEO (PRESIDENTE SOCIETÀ ITALIANA DI NEONATOLOGIA): “CI SONO PROCEDURE CHE POSSONO EVITARE TRAGEDIE”

Nel prosieguo del suo intervento a “In un’ora”, il dottor Luigi Orfeo ha espresso cautela circa la precisa ricostruzione degli accadimenti: “In questo momento non sappiamo esattamente come si siano svolti i fatti, però abbiamo delle procedure di controllo di questi bambini. Nelle prime due ore i controlli sono ravvicinati, poi sono via via più scaglionati. Chiaramente non possono essere continui, ma ci sono procedure che possono evitare che queste cose possano accadere”.



Il tutto mentre l’ospedale “Pertini” ha dichiarato in una nota stampa che la donna aveva sottoscritto un’informativa “sulle azioni da effettuare per evitare il verificarsi di eventi avversi. La pratica del rooming in è ormai consolidata nel contesto nazionale e internazionale per sostenere il contatto tra neonato e mamma, sin dalle prime ore dopo la nascita. Infatti l’Oms e l’Unicef promuovono questo modello organizzativo. Per questo motivo il rooming in viene attuato anche nell’ospedale Pertini, dove tutte le puerpere vengono informate dei rischi connessi alla gestione del bambino”.