Neonato morto in culla termica a Bari: le analisi sulle tracce biologiche isolate all’interno del presidio, in uso alla parrocchia San Giovanni Battista in cui fu trovato il corpo senza vita del bimbo, sono state affidate al genetista Carlo Previderè, noto ex consulente del caso Yara Gambirasio.
L’esperto è stato incaricato di svolgere gli accertamenti sul materiale individuato sul lettino, verosimilmente urina, per capire se il piccolo fosse vivo al momento in cui fu lasciato nella culla termica. Il contributo specialistico di Previderè è stato chiesto anche dalla Procura di Pavia nell’ambito della nuova inchiesta sul delitto di Garlasco: è stato stato lui, secondo quanto trapelato poche ore fa, a confermare che il Dna sulle unghie di Chiara Poggi appartiene ad Andrea Sempio (attualmente indagato per omicidio dopo che la sua posizione fu archiviata nel 2017).
Neonato morto in culla termica a Bari: il punto sulle indagini
Carlo Previderè ha ottenuto l’incarico dalla Procura di Bari per svolgere gli accertamenti sul materiale biologico isoalato sulla culla termica della chiesa di San Giovanni Battista e si attende ora l’esito della sua consulenza.
Il piccolo fu trovato senza vita il 2 gennaio scorso e, secondo le indagini, sarebbe nato circa 20 giorni prima del decesso. Ancora non è chiaro se fosse vivo quando fu lasciato nella culla della parrocchia, e sarà proprio il lavoro del genetista a dare una risposta a questo interrogativo. Il deposito della relazione, riporta Il Corriere del Mezzogiorno, sarebbe atteso nei prossimi giorni e l’indagine volge alla chiusura.