Nessuna pietà per Ulzana, diretto da Robert Aldrich

Mercoledì 15 novembre, andrà in onda, nel pomeriggio di Rete 4, alle ore 16,50, il film western del 1972 dal titolo Nessuna pietà per Ulzana.
La pellicola è diretta dal regista Robert Aldrich, considerato uno dei film maker più anticonformisti della sua generazione e che trasformò il cinema negli anni ’50 con pellicole come Che fine ha fatto Baby Jane? e Quella sporca dozzina.
Le musiche hanno invece la firma del compositore Frank De Vol, con cui Aldrich collaborerà nuovamente nel 1979 nel western Scusi, dov’è il West?.



Il protagonista è interpretato dall’attore statunitense Burt Lancaster, ritenuto tra le 20 maggiori star della storia del cinema e vincitore del Premio Oscar come miglior attore nel 1961 per la sua interpretazione ne Il figlio di Giuda.
Lancaster aveva già lavorato con il regista nel 1954, in ben 2 progetti, L’ultimo Apache e Vera Cruz, e di nuovo torneranno sul set di Ultimi bagliori di un crepuscolo nel 1976.
Al suo fianco l’attore Bruce Davison, volto noto di numerosi film e serie tv di successo come X-Men, Titanic II, Criminal Minds e The Closer.



La trama del film Nessuna pietà per Ulzana: la sanguinosa guerra tra coloni e nativi americani

Nessuna pietà per Ulzana racconta le vicende di una tribù di Apache il cui capo, Ulzana,  è fuggito da una riserva dell’Arizona con un gruppo di uomini, per la situazione intollerabile causata da funzionari corrotti nella gestione delle risorse destinate agli indiani. Prima di scappare, rubano armi e cavalli dell’esercito e così un gruppo di soldati, capitanati dal giovane tenente DeBuine (Bruce Davison), viene scelto per ritrovare i fuggitivi e catturarli nel più breve tempo possibile, recuperando la refurtiva.



Due particolari personaggi si uniscono al plotone di cavalleria: la guida indiana Ke-Ni-Ty (Jorge Luke), e un uomo particolarmente esperto di tradizioni e abitudini apache, McIntosh (Burt Lancaster), per aiutare il tenente a ritornare vittorioso da questa missione.
Purtroppo durante il viaggio si trovano davanti a ciò che McIntosh aveva previsto: innumerevoli atrocità e saccheggi per mano degli indiani.
É Ke-Ni-Ty a spiegare il motivo di questo comportamento così crudele: gli apache credono che la forza del nemico sconfitto si trasferisca in loro attraverso questi gesti efferati.
Ciò a cui assistono crea una forte crisi interiore in DeBuine, il quale tenta in ogni modo di conservare la propria integrità e quella degli uomini che sono con lui, nonostante gli animi siano ormai esasperati.

Il gruppo riesce finalmente a raggiungere gli indiani e, una volta sterminati gli apache, Ulzana, si inginocchia davanti a Ke-Ni-Ty e si lascia uccidere.