Nessy Guerra: le ultime novità sulla mamma 25enne bloccata in Egitto con il figlio

La redazione di Chi l’ha visto è tornata sul caso – iniziato come una loro esclusiva – di Nessy Guerra, la madre 25enne che da mesi è bloccata in Egitto, tenuta in ‘ostaggio’ dal marito (egiziano) Tamer Amuda, per parlare degli ultimi sviluppi sul suo caso: proprio oggi – infatti – pare che si sia tenuta un’udienza privata contro la donna, accusata dal marito di ‘adulterio‘. “Oggi non è trapelato nulla – spiega la stessa Nessy Guerra, interpellata sul contenuto dell’udienza da Federica Sciarelli – mi hanno fatto una serie di domande da prassi e ho risposto. Ho detto che le foto che lui ha presentato erano private e che le sta divulgando lui in giro per portarle come una prova”.



Il riferimento è a delle foto – lo ripetiamo: private – che Tamer avrebbe mostrato in giro per dimostrare che sua moglie sarebbe una prostituta, ma la realtà è che “non aveva nessun diritto di farle vedere a nessuno. Mi ha accusato di essere una prostituta“, ripete Nessy Guerra prima di ripercorrere i tragici momenti dopo l’udienza. “Eravamo stati convocati privatamente – spiega a Chi l’ha visto – e lui non doveva esserci, dopo l’interrogatorio abbiamo sentito Tamer che urlava in inglese ‘dovete prenderla, è qua dentro, la dovete arrestare’. Lì è iniziato il panico perché sapevamo che sarebbe scoppiato un casino, e quando abbiamo tentato di uscire ci ha rincorso e ci è stato addosso. Siamo corsi indietro – conclude Nessy Guerra – nell’ufficio del procuratore e lui stesso ci ha chiamato una guardia di polizia per aiutarci ad uscire ma lui non ci dava fiato”.



L’altra ex di Tamer Amuda: “Era pazzo, mi ha picchiata e rubato dei soldi”

Nel frattempo che Nessy Guerra combatte per i suoi diritti, la redazione di Rai 3 ha deciso di indagare a fondo sulla figura di Tamer Amuda scoprendo che quanto accaduto alla 25enne è solamente il più grave e mediaticamente esposto di una serie (potenzialmente lunghissima) di abusi e violenze. Il suo sembra essere un modus operandi assodato e rodato, raccontato – lucidamente ma non poco timore – da un’altra sua ex vittima, che ha preferito rimanere anonima e ha deciso di aprirsi solamente dopo aver scoperto la storia di Nessy Guerra.



È sempre stato pazzo – spiega la donna anonima – mi ha picchiata, mi ha manipolata, malmenata con schiaffi, pugni e calci. Ha avuto prima un approccio fisico e poi mi ha chiesto dei soldi per un’attività con le macchinette”, confermando il racconto già fatto da Nessy Guerra, “me li ha presi e non me li ha più ridati. Ho dovuto cambiare casa e vita perché mi perseguitava, è venuto ad abitare con sua madre davanti a casa mia. È pericoloso e non voglio avere nulla a che fare con una persona del genere”; e chiude con l’atroce (ma forse giustificata) speranza che oggi “Tamer sia morto o scomparso”.

La Farnesina interviene: “Seguiamo il caso ma non possiamo estradare Tamer”

Presente nello studio di Chi l’ha visto – in collegamento video – anche il padre di Nessy, Gian Paolo Guerra, che rassicurando sua figlia le ha spiegato che “si stanno muovendo un po’ di cose qui in Italia e tutte queste calunnie spariranno”; mentre rivolgendosi direttamente a Tamer, l’ha invitato ad evitare “tutto questo fumo sui trans, le prostitute e la droga legalizza in Italia, perché lui è il primo che si va a rifornire a Orgada, è il primo tossico. Abbiamo bisogno che l’Italia – spiega ancora il padre di Nessy Guerra – ci aiuti, non possiamo aspettare che questo la massacri per intervenire”.

Nel frattempo la Farnesina – che si è recentemente interessata al caso dopo tutti gli appelli – dice che per ora non ci sono i presupposti legali per chiedere l’estradizione di Tamer, ma lo staff di Tajani ha fatto sapere a Chi l’ha visto che “il caso è seguito direttamente a Roma. Il governo ha già avvisato le autorità egiziane di prestare attenzione ai possibili pericoli per la signora e la bambina”; mentre sul caso di Nessy Guerra è stata aperta anche un’interrogazione in Senato che sarà discussa nella giornata di domani dal tribunale.