Il colosso del settore alimentare Nestlè ha recentemente deciso di investire un milione di euro in un progetto sperimentale, in collaborazione con il Fondo Globale per l’ambiente, attraverso il quale verranno testate nuove tecniche di agricoltura rigenerativa, un termine che comprende una combinazione di sistemi di coltivazione sostenibili utili a ridurre progressivamente le emissioni di Co2, l’uso di pesticidi e contemporaneamente proteggere la biodiversità. Il quotidiano Die Welt ha illustrato alcuni di questi programmi che sono già partiti in alcune regioni della Germania.



Le grandi aziende alimentari vogliono dimostrare di essere sempre più attente ai problemi ambientali, di fronte alle emergenze climatiche, così stanno riscoprendo i vecchi metodi per risparmiare acqua e inquinare meno. Anche se su larga scala potrebbe sembrare una sfida impossibile, i risultati stanno dimostrando che non lo è. Come sostiene l’agroecologa Jenja Kronenbitter, che lavora alla ricerca sulla coltivazione biologica, la lotta ai parassiti attraverso le coccinelle e altri insetti utili, sta funzionando, soprattutto per ridurre significativamente l’uso di insetticidi.



Nestlè punta sull’agricoltura rigenerativa, come funziona

In merito al nuovo progetto della Nestlè che promuove l’agricoltura rigenerativa, l’esperta Kronenbitter spiega al quotidiano Die Welt, che “sostanzialmente si tratta di ripristinare alcune tecniche che già venivano usate dai nostri antenati, che istintivamente facevano tutto ciò che utile per preservare la natura dei prodotti e mantenere in equilibrio le sostanze nutritive presenti nel suolo, senza compromettere il raccolto e con un minimo utilizzo di risorse”. Migliorando questi sistemi con le coniscenze odierne si può arrivare quindi a risultati soddisfacenti che rispettano la biodiversità, ma allo stesso tempo permettono di incrementare anche i profitti e la produzione.



In Germania la Nestlè investirà più di un milione di euro l’anno fino al 2025, e finanzierà anche start up innovative del territorio che faranno da tramige per canalizzare i fondi e garantire un piano d’azione personalizzato per ogni piccola azienda del settore. Consigliando gli agricoltori e monitorando costantemente i livelli di miglioramento, la riduzione delle emissioni e delle sostanze chimiche.