Nestore Morosini, classe 1937, si è spento nella notte per le conseguenze del Covid-19, contro cui stava combattendo da qualche settimana. Il giornalista, marchigiano di Fano ma milanese di adozione, se ne va a 83 anni (compiuti lo scorso 31 ottobre) di cui 40 vissuti tra le pagine del Corriere della Sera. Al suo fianco la moglie Ivana, anche lei colonna del quotidiano milanese. “Nestore era caotico, confusionario ma amava il suo lavoro in un modo viscerale, amava le auto, il mondo della Formula 1, il calcio, la Ferrari e, sopratutto, il Corriere della Sera. Aveva mille interessi, con la curiosità di un giornalista vero, componeva di getto, non leggeva le cartelle stampa, dall’Argentina scrisse un bellissimo articolo sui desaparecidos, dal Brasile pubblicò le poesie di Benjamin Moloise che dopo pochi giorni venne ucciso”, è il commosso ricordo della collega Bianca Carretto. Durante le Olimpiadi di Monaco nel 1972 si fece dare una tuta da un giocatore di basket ed entrò nel villaggio per fare la cronaca dopo l’attacco terroristico.



NESTORE MOROSINI: TRA INTER E FERRARI

Bianca Carretto ricorda ancora la telefonata di Nestore Morosini quando il Corriere della Sera decise che i motori avrebbero avuto una loro pagina settimanale dedicata: “Era una sua vittoria. Aveva dato ai motori un’ufficialità, un blasone e il Corriere inaugurava la strada che dopo tutti gli altri quotidiani avrebbero intrapreso, non solo in Italia”. Tanti gli aneddoti su Nestore Morosini legati alla sua lunga carriera. Giancarlo Beltrami, dirigente dell’Inter di Ivanoe Fraizzoli, ricordava un giorno che Morosini era attentissimo e abilissimo a cogliere una battuta o una sfumatura per costruire un pezzo appassionato. È passata alla storia la telefonata di Enzo Ferrari dopo una fantastica pole position di Gilles Villeneuve: “Caro Nestore, va bene esaltare Gilles, ma la pole position non l’ha mica conquistata in bicicletta…”. Nelle scorse settimane Morosini avrebbe dovuto ricevere il “premio alla carriera” per il 50° anno di attività giornalistica, prima che l’evento fosse posticipato a causa dell’emergenza sanitaria. Il Covid si è portato via Nestore Morosini, ma non le sue memorabili parole impresse nero su bianco.

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