Israele potrebbe colpire i giacimenti petroliferi dell’Iran se dovesse lanciare un altro attacco con missili balistici: la minaccia, seppur non esplicita, arriva direttamente da Benjamin Netanyahu in un video messaggio insolito pronunciato in lingua inglese e rivolto al popolo iraniano. “Un altro attacco contro Israele non farebbe altro che paralizzare l’economia iraniana“, ha dichiarato il primo ministro israeliano. Potrebbe cadere nel vuoto l’avvertimento dell’amministrazione Biden, prima dell’attacco di ottobre all’Iran, a non aggravare la situazione colpendo i giacimenti petroliferi iraniani, probabilmente perché, stando a quanto riportato da Jerusalem Post, si ritiene che il presidente eletto Donald Trump non si opporrebbe a una simile iniziativa.
Tra l’altro, i due si sono già parlato tre volte dopo la vittoria del tycoon alle Elezioni Usa 2024. “Siamo in sintonia sull’Iran“, aveva detto Netanyahu all’inizio della settimana. Nelle ultime ore ha fatto sapere che un attacco dell’Iran sarebbe devastante per gli stessi iraniani, perché andrebbero in fumo “molti miliardi di dollari“, uno scenario che si verificherebbe se Israele prendesse di mira proprio i giacimenti petroliferi di Teheran.
L’APPELLO (CON MINACCIA) DI NETANYAHU ALL’IRAN
Le parole di Netanyahu sono arrivate proprio mentre il presidente Isaac Herzog si apprestava a incontrare Joe Biden alla Casa Bianca nella terza visita dal 2022, in un momento di transizione di potere sia per gli Stati Uniti sia per Israele, visto che Donald Trump è stato eletto presidente e Israel Katz sostituisce Yoav Gallant come ministro della Difesa, mentre Gideon Sa’ar ha preso il posto di Katz come ministro degli Esteri.
“So che non volete questa guerra. Nemmeno io voglio questa guerra. Il popolo di Israele non vuole questa guerra. C’è una sola forza che sta mettendo in grave pericolo la vostra famiglia: i tiranni di Teheran. Tutto qui“, ha dichiarato il primo ministro israeliano in un appello al popolo iraniano affinché promuova un futuro migliore per il Medio Oriente. Infine, ha rimarcato che l’ultimo attacco della Repubblica islamica contro Israele è costato al Paese “2,3 miliardi di dollari“, assicurando di non star “tirando a indovinare“.