Irruzione della polizia nell’ufficio di Netanyahu sabato sera: a svelare il clamoroso retroscena sul raid senza precedenti è Channel 12. Al momento non è chiaro se tale operazione sia legata all’indagine sulla fuga di notizie sulla guerra in Medio Oriente o a una seconda indagine di cui è stata data notizia oggi, legata ai presunti sforzi del primo ministro di Israele di falsificare i verbali delle riunioni di guerra.



Infatti, il tribunale distrettuale di Lod ha reso noto oggi che la polizia israeliana sta svolgendo un’indagine penale sugli eventi dell’inizio della guerra, un altro nuovo caso di sicurezza che non era emerso finora e che è gestito dall’unità Lahav 433. Le attività investigative aperte sono diverse, ma si è deciso di far sapere solo che vi è in corso un’inchiesta, senza fornire dettagli, perché il caso è “sensibile dal punto di vista della sicurezza e del pubblico“, pertanto per ora è consentita la pubblicazione solo di dettagli parziali.



Pare che tutto abbia avuto inizio quando i funzionari della difesa hanno trovato lacune tra alcune trascrizioni e le conversazioni per come si sono effettivamente svolte. Dunque, stando a quanto riportato da Channel 12, l’ex segretario militare del primo ministro, il generale Avi Gil, ha inviato una lettera al riguardo al consigliere legale del governo, Gali Beharev-Miara. Inoltre, ex alti funzionari del ministero non escludono l’ipotesi che l’ufficio di Netanyahu abbia modificato i protocolli delle discussioni sulla sicurezza durante la guerra.

LA REAZIONE DI NETANYAHU ALLA NOTIZIA DELL’INCHIESTA

Non si è fatta attendere la dura reazione di Netanyahu, il cui ufficio ha parlato di una “spedizione di caccia senza precedenti contro l’Ufficio del Primo Ministro nel mezzo della guerra“. Il comunicato dell’Ufficio di presidenza è durissimo: “Come negli altri tentativi di gonfiare accuse contro il primo ministro e il suo entourage, anche in questa vicenda la montagna non partorirà nemmeno un topo“. Inoltre, ha parlato di “inondazioni di notizie criminali” che hanno “fornito preziose informazioni ai nostri nemici“.



Invece, la Commissione d’inchiesta civile ha commentato la notizia dell’inchiesta spiegando che “la vicenda dimostra ciò che tutti noi chiediamo da più di un anno: qualsiasi ritardo nell’istituzione della commissione statale d’inchiesta potrebbe portare a questo“, cioè “che le persone coinvolte si adopereranno per coprire le colpe e sfuggire alle responsabilità“, pertanto si ribadisce la necessità di istituire una commissione d’inchiesta statale.

ISRAELE, RESA DEI CONTI NEL GOVERNO

Dunque, nel governo israeliano è in atto un terremoto: il premier ha annunciato di aver licenziato il ministro della Difesa, Yoav Gallant, e ha scelto al suo posto l’attuale ministro degli Affari esteri, Israel Katz. Haaretz aggiunge che Netanyahu starebbe valutando la possibilità di far fuori anche i capi dell’Idf, Herzi Halevi, e dello Shin Bet, Ronen Bar, tanto che si parla di resa dei conti interna che potrebbe colpire però anche lui, visto che c’è stata un’operazione nel suo ufficio che è gestita dal ministero per la Sicurezza nazionale guidato da Ben Gvir.