Benjamin Netanyahu, leader di Israele, ha pubblicato una personale riflessione sulle pagine della Stampa, gettando le condizioni fondamentali affinché si possa realizzare una pace duratura nella Striscia di Gaza. “Hamas deve essere eliminata, Gaza deve essere smilitarizzata, la società palestinese deve essere deralicalizzata. Sono questi”, ha spiegato perentorio, “i tre presupposti per la pace tra Israele e i suoi vicini palestinesi a Gaza”.
Inutile sottolineare che l’eliminazione di Hamas è, per Bibi Netanyahu, la più importante tra le tre condizioni perché, spiega, “i capi di Hamas hanno promesso che il massacro del 7 ottobre si ripeterà ancora e ancora“. Eradicare il gruppo “è l’unica risposta proporzionata atta a impedire il ripetersi di simili tremende atrocità”. Missione, tuttavia, che sarà compiuta “nel pieno rispetto della legge internazionale”, seppure, sottolinea Netanyahu, “si tratta di qualcosa di particolare complicato”. Hamas, infatti, una “i civili come scudi umani” e accusare Israele “di queste perdite non fa che incoraggiare Hamas e altre organizzazione terroristiche di tutto il mondo a usare scudi umani”.
Netanyahu: “Israele dovrà mantenere il controllo temporaneo di Gaza”
Secondariamente, spiega ancora Netanyahu, “Gaza deve essere smilitarizzata“, obiettivo che “impone di istituire una zona temporanea di sicurezza lungo il perimetro di Gaza e di mettere in atto un meccanismo di controllo al confine tra Gaza ed Egitto” per impedire “il contrabbando di armi“. L’unico attore che può, tuttavia, garantire la realizzazione di questo obiettivo, specifica il leader dello Stato Ebraico, è la stessa Israele, che “nell’immediato futuro dovrà mantene su Gaza la piena responsabilità per la sicurezza”.
Infine, il terzo fondamentale presupposto per Bibi Netanyahu è che Gaza sia “deradicalizzata. La società civile palestinese deve essere trasformata, cosicché la popolazione sia favorevole a combattere il terrorismo, invece che a finanziarlo”, similmente a come avvenne “in Germania e in Giappone dopo la vittoria degli Alleati nella Seconda guerra mondiale”, rendendo le due nazioni “importanti alleati degli Stati Uniti e promotori di pace, stabilità e prosperità”. Una volta raggiunti questi obbiettivi, conclude Netanyahu, “si potrà ricostruire Gaza e le prospettive di pace in Medio Oriente diventeranno realtà”.