Memoria, olfatto e gusto danneggiati o alterati dal Covid, la professoressa Arianna Di Stadio ha acceso i riflettori sulla neuroinfiammazione, cruciale nella malattia legata al virus. «Noi abbiamo fatto uno studio su una grandissima popolazione. Poi abbiamo cercato di comprendere i sintomi di long Covid. All’interno di questo studio abbiamo visto che i pazienti soffrivano di disturbi della memoria, di nebbia mentale e di cefalea frontale», ha spiegato la docente di Otorinolaringoiatria all’Università di Catania ai microfoni di Elisir.



Arianna Di Stadio ha poi articolato il suo intervento: «Sappiamo che la neuroinfiammazione è determinata dal Covid, ma non sappiamo come succede: alcuni studi dicono che il Covid passa dal naso e risale dall’encefalo, mentre altri studi dicono che ci sono una serie di cause che possono causare la neuroinfiammazione. Per farla breve, il cervello ha varie aree e sono tutte abbastanza vicine, l’aria della memoria è influenzata anche per diffusione della neuroinfiammazione. E infatti ci sono altri sintomi associati, ma meno comuni, come i disturbi dell’udito a causa del virus».



COVID E LA PROTEZIONE DEL CERVELLO

«Il mal di testa può essere causato da moltissime cause», ha tenuto a precisare Arianna Di Stadio nel corso del suo intervento ai microfoni del programma in onda su Rai3: «In questo caso è più un fenomeno di neuroinfiammazione diffusa. Con il Covid si innescano dei meccanismi di infiammazione che sono diversi per ognuno di noi, dipende dalla predisposizione genetica.In questo caso possiamo cercare di trattare la problematica del mal di testa usando un trattamento di neuroinfiammazione. Per ciò che concerne i comuni trattamenti usati, sono anti-infiammatori per via sistemica. Per arrivare al cervello però serve qualcosa di più specifico. Bisognerebbe andare dagli specialisti». Per questo, ha rimarcato poco dopo, è necessario intervenire sul processo di neuroinfiammazione, la prossima tappa è quella di studiare come proteggere il cervello.

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