Oltre ai disastri causati nel centro-nord Italia, la furiosa tempesta Ciaran ha portato anche un brusco abbassamento delle temperature, soprattutto a quote medioalte, accompagnato dalle prime nevicate su tutto l’arco alpino e sugli Appennini. Una sorpresa che fa ben sperare per la prossima stagione sciistica, che comunque vedrà l’apertura generale degli impianti di risalita solo tra fine novembre e inizio dicembre. Il carosello di Dolomiti Superski, ad esempio, il più esteso d’Italia, inizierà il 25 novembre, ultimo sabato del mese, con il via nei suoi 450 impianti per 1.200 chilometri di piste (che sono 890) su 12 comprensori, per chiudere poi a metà aprile del 2024.
Le novità di DS. Le 130 società che gestiscono gli impianti di Dolomiti Superski la scorsa estate hanno investito circa 110 milioni di euro nella sostituzione delle meccaniche più datate con modelli aggiornati e nei sistemi di innevamento programmato (6 mila), fondamentali per assicurare l’agibilità dei percorsi anche con scarsità di precipitazioni nevose. Nuovi generatori a basso impatto ambientale sono stati installati a Corvara in Alta Badia; è stata anche rinnovata la stazione di pompaggio in Valdaora; nuovo bacino di raccolta idrica per l’innevamento a Canazei; nuovo anche lo skilift Cevedales di Monte Pana; così come la sciovia Heinrich Harrer-Hawaii nel comprensorio Tre Cime Dolomiti. Pronta anche la cabinovia a 10 posti “Plose 1+2” che collega Sant’Andrea sopra Bressanone con l’area sciistica Plose nel comprensorio di Rio Pusteria-Bressanone. I numeri di DS sono davvero consistenti: 670 mila persone trasportate ogni ora e 75 punti vendita di skipass, su un territorio che copre le provincie di Bolzano, Belluno e Trento. “Con l’obiettivo – sostiene DS – di riuscire a puntare ancora sulla costanza e l’affidabilità per quanto riguarda la qualità del servizio offerto. Al centro dell’attenzione rimangono sempre l’utente, l’ambiente e la popolazione dei territori”.
Sostenibilità. È una postura che per Dolomiti Superski sembra essere diventata fondamentale, con “la consapevolezza che l’ambiente naturale delle Dolomiti è la chiave del successo turistico-economico di questo territorio e che l’impegno per la sua salvaguardia è di importanza vitale per chi vive e opera in questo settore”. Molte delle società di DS hanno ottenuto la certificazione ISO 14001 Ambiente che attesta l’implementazione di metodologie atte alla salvaguardia ambientale nei processi aziendali. Per la sostenibilità sociale, altre società hanno conseguito anche la certificazione ISO 45001 per la sicurezza sul lavoro.
Gli asset. Questi gli asset sottolineati da DS nella sua presentazione: gli impianti di risalita non producono emissioni in maniera diretta, in quanto alimentati per la maggior parte da energia idroelettrica, prodotta in loco; il rumore prodotto dagli impianti di risalita è contenuto grazie ai nuovi motori; gli impianti di risalita sempre di più sono progettati secondo criteri volti alla riduzione dell’impatto ambientale; in montagna cabinovie e funivie hanno un grande potenziale per diventare una valida alternativa sostenibile al traffico motorizzato privato; gli impianti di innevamento programmato funzionano esclusivamente con energia idroelettrica, acqua pura di sorgente e aria compressa. L’acqua viene spesso raccolta durante i mesi estivi in bacini appositamente realizzati, esterni alla rete dell’acqua potabile; l’acqua impiegata per l’innevamento programmato non viene né consumata, né tanto mento sprecata: dopo essere stata trasformata in neve naturale, viene restituita, pulita, al circolo idrico naturale in primavera all’atto dello scioglimento.
Digitalizzazione. Molte delle 130 società funiviarie consorziate nel Dolomiti Superski adottano software gestionale per ottimizzare la propria attività, il che si ripercuote in maniera positiva anche in termini di sostenibilità. I mezzi battipista sono muniti di un sistema di tracciamento GPS, che permette di ottimizzare i tragitti percorsi durante la notte, evitando possibilmente di fare più volte la stessa strada. Così si risparmia carburante. Gli impianti di innevamento programmato sono costantemente ammodernati, così da impiegare macchinari di ultima generazione, che sono al top in quanto a tecnologia. E questa è da sempre volta a ottimizzare l’impiego di energia elettrica e acqua, risparmiando su entrambi i fronti. Oggi, per esempio, la stessa quantità di neve può essere prodotta con la metà dell’acqua necessaria ancora 20 anni fa. Inoltre, tutto il sistema è integrato nei gestionali ed è possibile monitorare con sistemi da remoto tutti i parametri necessari.
Plastic free. Molte società funiviarie di DS che gestiscono anche attività gastronomiche in pista si stanno organizzando in chiave “plastic free”, con l’impiego di pannelli fotovoltaici o collettori solari per l’energia elettrica da impiegare in loco e l’acqua calda per le strutture impiantistiche. Dolomiti Superski sta sperimentando anche nuove tecnologie volte a sostituire lo skipass fisico per skipass giornalieri e plurigiornalieri “one way” e “My Dolomiti Card” ricaricabile, fatti di cartone altamente riciclabile e chiamati “organic card”, in sostituzione delle tessere tradizionali. Al posto della classica tessera skipass giornaliera, da cestinare in serata, la nuova My Dolomiti Card è gratuita il primo anno e ricaricabile online, con uno sconto del 5% a ogni acquisto effettuato almeno 2 giorni prima dell’utilizzo, diminuendo di oltre la metà l’aumento di prezzo del giornaliero (salito a 72 euro in bassa stagione, 80 in alta).
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