La prova generale è andata bene, benissimo. Il lungo ponte dell’Immacolata, l’inizio canonico della nuova stagione invernale sulla neve, ha visto l’assalto alla montagna, nonostante a tratti il meteo non abbia aiutato. Dei 12 milioni di italiani vacanzieri, almeno due terzi sono stati sciatori, ancora in crisi d’astinenza del loro sport dopo la chiusura totale patita nella stagione 2020-21. Ma le statistiche e i sondaggi a campione a volte possono fornire risultati fuorvianti (exit poll docet). E quindi abbiamo chiesto conto della situazione a chi la montagna la vive da vicino: Andy Varallo, presidente di Dolomiti Superski, il più grande carosello bianco d’Italia (3.000 km quadrati del Triveneto, comprendente gran parte delle piste da sci invernali delle Dolomiti, per un totale di 1.246 km di piste suddivise in 12 diverse aree).



Davvero la stagione è iniziata così bene, presidente?

Direi di sì. E proprio questi sono giorni importanti, in piena Coppa del mondo: un fitto calendario in dicembre, tra l’altro anche in Val Gardena, in Alta Badia (il gigante sulla Gran Risa), a Madonna di Campiglio. L’inverno è partito con il boom, con un’ottima affluenza nei giorni di Sant’Ambrogio e dell’Immacolata, soprattutto dal mercato domestico. I comprensori sciistici hanno aperto i battenti come da programma e calendario, con un numero considerevole di piste da sci già in azione.



Non tutte?

All’inizio di stagione non apriamo mai per intero il comprensorio, perché ancora non c’è stato il tempo per preparare tutte le piste e metterle in sicurezza una volta che è stata battuta la neve, o caduta o prodotta con l’innevamento programmato. Tra novembre e dicembre si sono avute temperature basse, con alcune nevicate non eccessivamente consistenti, ma comunque significative per restituire una bellissima cartolina invernale, che non sempre riusciamo a proporre ai turisti a inizio stagione.

Però da qualche tempo le Dolomiti sono davvero bianche, no?

Gli ultimi quattro anni, dall’inverno 2019 e pandemia permettendo, sono stati per noi estremamente favorevoli, abbiamo sempre aperto i comprensori secondo i piani, a dimostrazione che comunque anche se non arriva la neve almeno il freddo ci consente di prepararci al meglio per la stagione. A livello turistico, adesso abbiamo già ottime prenotazioni per il periodo natalizio, ma anche nell’occupazione posti letto per gennaio, febbraio e marzo. Una lunga stagione che si concluderà con la Pasqua, che “cade bene”, e quindi sull’11 aprile per la maggior parte dei comprensori del Superski, un po’ più avanti per altri che riusciranno a prolungare almeno una settimana oltre il periodo strettamente pasquale.



Che problemi vi trovate ad affrontare per questo inizio?

Il vero incubo di tutti noi operatori turistici, sia di fondo valle che di alta quota, è il conto energetico, ma teniamo presente che in questo momento abbiamo la possibilità di sfruttare il credito d’imposta per imprese non energivore con impianti installati di potenza superiore ai 16,5 kilowattora, un’agevolazione che terminerà a fine anno. Il Governo poi deciderà ulteriori sostegni per le aziende come le nostre, ad alti costi energetici ma non rientranti nella categoria delle energivore, visto che il computo dei consumi viene ripartito su 12 mesi, mentre l’assorbimento per gli impianti di risalita è ovviamente solo stagionale. Tutto ciò comporta che il nostro settore non può accedere ai regimi agevolati.

Quindi ancora incertezze?

Beh, la nostra voglia di lavorare è tanta, soprattutto nell’uscire da un periodo di pandemia con i comprensori chiusi e tante incognite. Sicuramente tutti gli impiantisti di Dolomiti Superski sono pronti, ancora una volta, a dare il massimo per mantenere alta la qualità del servizio. Perché soprattutto per un brand come il nostro, qualità e affidabilità sono sempre al centro. Noi abbiamo deliberato di mantenere alti i nostri standard, almeno fino a quando i conti energetici ce lo consentiranno. Per ora sembra che i prezzi non dovrebbero più arrivare ai massimi di agosto. Speriamo si possa continuare così.

(Alberto Beggiolini)

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