Con i 13 episodi della quinta e ultima stagione abbiamo salutato New Amsterdam e la simpatica equipe di medici guidata dal visionario dottor Goodwin. “Come posso aiutare” è stato per oltre 5 anni il “credo” del gruppo di dottori che si è letteralmente impossessato dell’unico ospedale pubblico rimasto a New York. Ma ora sappiamo che la loro battaglia per affermare con atti concreti il bisogno di una sanità pubblica al servizio di chi non può permettersi le cure a pagamento avrà un erede di tutto rispetto, perché si tratta della dottoressa Luna Goodwin, figlia di Max, che tornerà dopo anni a occupare il posto che era stato del padre.



Breve riepilogo delle stagioni precedenti. La serie prende spunto da un libro di Eric Manheimer, Twelve Patients: Life and Death at Bellevue Hospital, ospedale pubblico di New York. Da questa storia vera David Schulner crea la storia di New Amsterdam, un ospedale di fantasia, dove con l’arrivo di un giovane direttore sanitario, il visionario Max Goodwin, interpretato da Ryan Eggold, ha inizio una tipica storia di genere, un medical drama, con una forte connotazione politica, proprio perché la difesa della natura pubblica dell’ospedale rappresenta la missione principale della squadra di giovani medici selezionata dal nuovo dirigente.



Questo accadeva nel 2018 e nessuno poteva immaginare – neanche l’autore – che di lì a poco, prima con l’arrivo del Covid poi con l’accendersi del dibattito sull’aborto, dopo che la Corte costituzionale americana ha dato la possibilità ai singoli Stati di vietarne il diritto alle donne, il tema sanità pubblica sarebbe diventato uno degli argomenti di maggiore importanza nel dibattito politico. Questo contesto ha contribuito a trasformare New Amsterdam nella serie tv più politicizzata e di sinistra vista negli ultimi anni. Molti sono stati tratti in inganno dal fatto che in Italia fosse diffusa in chiaro da Canale 5, ma la serie non ha avuto da noi l’impatto sperato anche perché – spesso lo diamo per scontato – qui da noi esiste un sistema sanitario pubblico ancora molto forte.



Come dicevamo, la quinta stagione inizia dalla conclusione, e cioè dalla giovane dottoressa Goodwin che visita i corridori del New Amsterdam ripercorrendo, anni dopo, i passi del padre. Da qui con un flashback ritorniamo al giorno in cui Max Goodwin annuncia di aver accettato un importante incarico internazionale presso l’Oms e sta per lasciare l’ospedale. Ma, com’è già accaduto in passato, le ultime settimane di lavoro del direttore sanitario sono intense e Max dovrà in prima persona fronteggiare nuove emergenze. Quando, però, arriva la notizia della vittoria degli antiabortisti, la vita dell’ospedale ne è sconvolta e spinge Goodwin – stavolta anche con il sostegno pieno del Cda e dei filantropi che finanziano l’ospedale – a trasformare il New Amsterdam in un presidio di libertà aperto a tutte le donne americane.

Come sempre, in New Amsterdam sono in secondo piano le storie sentimentali e private dei nostri protagonisti. Uscita di scena improvvisamente, con una fuga pochi giorni prima del matrimonio con Max, la dottoressa Sharpe, la protagonista femminile è diventata la dottoressa Elisabeth Wilder, interpretata da Sandra Mae Frank, entrata al New Amsterdam con la quarta stagione. La dottoressa Wilder prende il posto della Sharpe e diventa la direttrice della divisione oncologica. È una bravissima chirurga ed è sordomuta. La delicata e romantica storia di amore che nasce tra Goodwin e la Wilder – spingendo il direttore a imparare il linguaggio dei segni – fa da sfondo alla frenetica vita dell’ospedale e rende ancora più chiara, nel caso c’è ne fosse bisogno, che il New Amsterdam è la patria di tutte le diversità, del rispetto assoluto della libertà degli individui, del diritto universale inalienabile degli uomini e delle donne a essere uguali nella sua versione più alta.

Dopo la trasmissione in prima serata su Canale 5 (ulteriore piccola conferma della svolta politica operata da Piersilvio su tutti i canali Mediaset) ora la quinta stagione è disponibile in streaming su Infinity, dove trovate disponibile anche la quarta stagione. Per chi si fosse perso la serie precedenti segnalo che le prime tre stagioni si trovano invece su Netflix. Questi sono i misteri delle piattaforme tv, quindi non chiedete perché.

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