NEW YORK — Una giornata di pioggia dal sapore autunnale, un grattacielo ed un elicottero. Di giornate di pioggia ne abbiamo tante, tantissimi grattacieli e parecchi elicotteri che vanno e vengono girando intorno all’isola di Manhattan. Oggi purtroppo uno di questi elicotteri – al momento non si sa né come, né per quale ragione – è stato costretto ad atterrare precipitosamente e malamente sul tetto di uno di questi nostri palazzoni, un colosso fatto di 54 piani sede di tante cose prestigiose tra cui la BNP Paribas. Un atterraggio pesante che ha scosso tutto il mastodontico edificio, evacuato il più rapidamente possibile da migliaia di persone che si sono riversate in strada non appena i sistemi dall’allarme sono scattati.
787 sulla 7th Avenue. Nel bel mezzo della città, a due passi dal Museum of Modern Art, dallo Sheraton di Times Square, dal Rockefeller Center, da Central Park. Un incidente, ma purtroppo qualcuno ci ha lasciato la vita. Una persona di certo, almeno così hanno dichiarato le autorità, dai soccorritori intervenuti a centinaia, al governatore e al sindaco.
Ma che razza di velivolo fosse, quanta gente avesse a bordo, se ci sono altri feriti e soprattutto come mai questo elicottero (sempre che di un elicottero realmente si tratti) abbia cercato di atterrare nel cuore della City dove a nessuno è più permesso di volare da tantissimi anni, non si sa proprio. Ho volato due volte in elicottero sopra New York, tanto tempo fa, ma già allora era solo una cavalcata lungo il perimetro dell’isola, non certamente come si faceva 30 e più anni fa quando si passava ancora in mezzo alle Twin Towers…
Visto che le ho nominate, no, niente attentato, non sembra proprio che ce ne siano gli elementi. Niente attentato, ma un brutto incidente sì, perché purtroppo gli incidenti possono capitare. Come nel 2006 quando Cory Lidle, ex pitcher dei NY Yankees, per qualche misterioso motivo si schiantò con il suo biposto contro un edificio dell’Upper East Side dopo un’incomprensibile virata mentre l’aereo da lui pilotato risaliva l’Hudson River. Errore umano, difetto meccanico, cattive condizioni atmosferiche, chissà. Magari già stasera sapranno dirci cosa è successo, e domani Midtown – al momento isolata e tutta affollata da firemen, cops e ambulanze attorno a quel colosso di 54 piani con un pennacchio di fumo nero in testa – riprenderà la sua vita di sempre con il suo passo frenetico di sempre. E tutto tornerà come prima, tranne per chi non c’è più e chi ne proverà il dolore della mancanza.
Tutto ci racconta del mistero della vita.