Eric Adams, il sindaco di New York, ha lanciato l’allarme in merito alla presenza di sempre più migranti in città. “È un’emergenza nazionale, che necessita di un’azione immediata”, ha affermato in una intervista a CBS Mornings. I numeri sono effettivamente preoccupanti: ci sono attualmente oltre 57.000 richiedenti asilo, con altri che ne arrivano di settimana in settimana.



“Ogni giorno ci stiamo destreggiando per capire dove troveremo un altro posto affinché questi esseri umani non dormano per strada”. È per questo motivo che alcuni edifici sono stati convertiti ad alloggi, ma ciò “costa denaro” ed è anche un processo lungo. L’intenzione però è quella di non lasciare che i richiedenti asilo si ritrovino a vivere in condizioni non adeguate. “Loro non vogliono nulla da noi. Vogliono solo lavorare”. È per questo motivo che sono state richieste al Governo di Joe Biden delle misure urgenti a livello nazionale per contrastare il fenomeno.



New York, il sindaco Adams: “Migranti sono emergenza nazionale”. L’appello

Il problema dei migranti non è solo di New York. “Abbiamo creato un imbuto”, ha aggiunto ancora Eric Adams. “Tutti gli stati confinanti hanno ora il loro sbocco direttamente da noi. La città è il motore economico di tutto questo Stato e del Paese. Se decimi questa città, decimerai fondamentalmente tutto ciò che sta accadendo a Chicago, Los Angeles e Houston”. È in virtù di ciò che l’emergenza dovrebbe essere gestita dall’alto. “Dobbiamo assicurarci di avere una vera riforma dell’immigrazione, perché la crisi continuerà. I repubblicani invece l’hanno bloccata”.



In attesa che ciò possa avvenire, il sindaco ha chiesto degli aiuti concreti. Tra le richieste c’è quella di accelerare la concessione di permessi di lavoro per i richiedenti asilo per facilitare opportunità di impiego più rapide; dichiarare lo stato di emergenza per affrontare la crisi al confine; offrire un maggiore rimborso federale per i costi sostenuti dalla città e attuare una strategia federale di decompressione per garantire una distribuzione più equa dei migranti in arrivo.