Neymar ancora una volta nell’occhio del ciclone: il fuoriclasse brasiliano si è ritrovato spesso a essere oggetto di polemiche durante la sua esperienza al Paris Saint Germain, ma stavolta a stagione appena iniziata si è trovato al centro di una vera e propria rissa. E’ accaduto nell’ultima sfida che ha visto il PSG perdere contro un Marsiglia capace di espugnare il Parco dei Principi per la prima volta in dieci anni. Nel finale di partita l’arbitro aveva estratto 5 cartellini rossi, uno dei quali per Neymar venuto allo scontro con il calciatore avversario Alvaro Gonzalez. Quest’ultimo avrebbe provocato il brasiliano con frasi razziste alle quali Neymar ha reagito colpendo l’avversario e rimediando l’espulsione. La rissa ha procurato 2 giornate di squalifica a Neymar e 6 a Kurzawa, più la convocazione di Angel Di Maria per la prossima riunione della Disciplinare, il 23 settembre, per il presunto sputo che avrebbe indirizzato a Gonzalez durante la partita.
NEYMAR, FRASI RAZZISTE DA ALVARO GONZALEZ?
Il presidente della Disciplinare francese, Sébastien Deneux, ha affermato come “le certezze non bastano per convocare i giocatori,” relativamente al diverbio tra Neymar e Gonzalez e la possibilità che il brasiliano abbia subito dei veri e propri insulti razzisti. “Occorrerà stabilire quello che è stato realmente detto e quello che è stato udito“, ha continuato Deneux, aggiungendo che l’istruttoria si concentrerà in un’analisi più approfondita delle immagini dei battibecchi ripetuti fra lo spagnolo e Neymar. Si è parlato anche di insulti omofobi come risposta del brasiliano, ma Deneux ha sottolineato come ogni decisione andrà presa a fronte di prove concrete: “Stasera ci siamo concentrati su eventuali frasi di stampo razzista di Alvaro Gonzalez. Bisogna parlare con grande prudenza. L’istruttoria consentirà di rivelare se ci sono altri fatti che possono comportare conseguenze sul piano disciplinare“. Fra gli altri giocatori coinvolti nella rissa, Jordan Amavi del Marsiglia è stato squalificato per 3 giornate, 2 giornate a Leandro Paredes, una all’argentino Dario Benedetto.