Il 2021 è stato l’anno degli Nft, i non-fungible token. Durante lo scorso anno i numeri registrati sono stati incredibili, con vendite aumentate di ben 10 miliardi di dollari nel solo trimestre del 2021 «e anche se non abbiamo ancora un bilancio certo di tutto l’anno le stime ci dicono che possiamo aspettarci quasi 25 miliardi di dollari di vendite in 12 mesi», le parole al Corriere della Sera di Nicola Julia, co-fondatore e ceo di Sorare. Un successo oltre le più rosee aspettative che è stato spinto da due settori che sembrano particolarmente affini agli Nft, ovvero quello dell’arte e quello del gaming. Nel primo caso, memorabile è stata l’asta da 69 milioni di dollari di un Nft di Beeple su Christie’s «Di fatto, questo settore s- commenta Julia – i è presto aperto ai semplici consumatori che, grazie agli Nft, hanno trovato un modo per possedere opere d’arte digitali. Allo stesso tempo, gli artisti hanno trovato un nuovo canale per il loro lavoro sul web». Per quanto riguarda il gioco, invece: «I giocatori hanno scoperto che gli Nft potevano essere un’opportunità, con la possibilità di scambiare e usare liberamente gli strumenti di gioco su Internet. Con Sorare, per esempio, gli utenti diventano stakeholder e non più semplici spettatori».
E secondo Julia a breve gli Nft potrebbero entrare a far parte della nostra vita quotidiana: «In Sorare, la nostra tesi è sempre stata che gli Nft possono avvicinare le masse alla cultura del Web3, soprattutto attraverso la passione dello sport. Vogliamo costruire il prossimo gigante dell’intrattenimento sportivo, aiutando i miliardi di fan dello sport a diventare stakeholder piuttosto che rimanere spettatori. Le opportunità sono infinite e mi aspetto che gli Nft facilitino la connessione tra il mondo digitale e quello fisico, spaziando dallo sport alla musica, dai concerti ad altre aree». E ancora: «In un futuro in cui spenderemo gran parte delle nostre vite in mondi globali, virtuali e interconnessi, ovvero nel metaverso, gli Nft saranno uno dei principali elementi del nuovo mondo. Con lo sviluppo di metaversi centralizzati contro metaversi decentralizzati, gli utenti potranno comprendere meglio il valore di possedere i loro beni. Con un metaverso centralizzato, le persone creeranno contenuti e giochi di proprietà dell’entità centralizzata che è dietro il metaverso. Con un metaverso decentralizzato, invece, qualsiasi contenuto e gioco costruito dalle persone sarà di proprietà delle persone stesse persone».
NFT, QUALI SONO I RISCHI? “QUELLO MAGGIORE RIGUARDA LA COMUNICAZIONE”
Ovviamente, come in tutti i campi di investimento, non mancano i rischi: «Quello maggiore è relativo a un problema di comunicazione. Gli Nft e la blockchain sono una nuova tecnologia e possono spaventare alcune comunità di persone. C’è molta informazione da fare per spiegare cosa sono queste tecnologie e come possono essere sfruttate».
Ma gli Nft cosa sono in sostanza? Si tratta di beni virtuali che si possono acquistare e utilizzare su internet. Ad esempio, nell’ambito ludico, possono essere utilizzati in vari “game” ma anche scambiati su mercati diversi divenendo così reali. «Nel mondo dell’arte – argomenta ancora Julia – se si possiede una Bored Ape, cioè un Nft da collezione in edizione limitata, si diventa parte di un esclusivo club digitale per scimmie annoiate. Per quanto riguarda il game, invece, se si gioca su Sorare, e si possiede il Gerard Piqué LaLiga Ticket Edition, si può partecipare al Clasico come VIP, visitare lo stadio e andare dietro le quinte».