Scoppiata la bolla degli NFT?
Sembra essere scoppiata la bolla speculativa degli NFT, i token non fungibili che rappresentano la proprietà intellettuale di un file digitale. Lo dicono chiaramente i numeri e sembra non essere altro che uno specchio dell’inverno delle criptovalute, la crisi del mondo blockchain il cui spettro si allarga quotidianamente. Tornando agli NFT, nell’ultimo trimestre le vendite sono diminuite del 60% (passando a 3,4 miliardi dopo gli 8,4 del trimestre precedente e i 12,5 registrati nei primi tre mesi del 2022).
Lo attestano anche le analisi delle vendite effettuate da OpenSea, il più importante mercato digitale di NFT, che per il quinto mese consecutivo registra una diminuzione delle vendite. Secondo NonFungible.com, invece, il numero di acquirenti di NFT settimanali si è dimezzato rispetto a fine gennaio, mentre i dati di Art Market Research attestano vendite per 9,41 milioni (l’anno precedente, nello stesso periodo, erano state pari a 144 milioni). Insomma, è chiaro che la bolla degli NFT sta per scoppiare, se non è già scoppiata, e se qualcuno cerca la causa in una diminuzione dell’interesse delle persone per i token non fungibili, potrebbe essere non altro che l’ennesima faccia della crisi delle criptovalute di cui si parla ormai da inizio anno.
Crisi delle criptovalute: perché non si acquistano più gli NFT?
Gli NFT non vendono più e sembra una tendenza destinata solamente ad aggravarsi, stando ai dati disponibili in questo momento. Nel mondo delle criptocrisi del mercato finanziario delle monete virtuali. La prima crisi risale al 2013/14, mentre la seconda al 2018, eppure questa terza fase sembra essere particolarmente grave e gli analisti sostengono che non si rimetterà a breve.
La crisi delle criptovalute, della quale il calo di vendite degli NFT è solo l’ennesimo sintomo, è iniziata concretamente a maggio 2022, quando Bitcoin ed Ethereum (le due cripto più importanti sul mercato) hanno perso circa il 55% del loro valore a causa del flop della stablecoin Terra che ha spinto molti investitori a ritirarsi anche dalle altre cripto. Inoltre, a giugno l’exchange Celsius (la più importante società di prestiti nel settore cripto) ha deciso di interrompere i prelievi in criptovalute per via della loro estrema volatilità. Da quel momento è stato un continuo calo per i Bitcoin, che hanno attualmente un valore di circa 20mila euro l’uno (il picco è stato raggiunto a novembre 2021, con un valore di quasi 60mila euro per 1 btc), il più basso da dicembre 2020, quando è iniziata la bolla delle cripto.