Monsignor Rolando José Álvarez Lagos, vescovo di Matagalpa e amministratore apostolico della diocesi di Estelí, è stato condannato a 26 anni di carcere dalla Corte d’Appello, che lo ha definito «un traditore della patria». Il vescovo nicaraguense è stato ritenuto colpevole di «cospirazione per minare l’integrità nazionale e propagazione di notizie false attraverso le tecnologie dell’informazione e della comunicazione a danno dello Stato e della società nicaraguense». Il processo doveva iniziare il 15 febbraio, ma è arrivata prima la sentenza. Oltre ad Álvarez sono stati condannati altri due sacerdoti, Manuel García e José Urbina, della diocesi di Granada, entrambi ancora detenuti nelle carceri nicaraguensi.



Monsignor Rolando José Álvarez Lagos aveva rifiutato di lasciare il Nicaragua per andare in esilio negli Stati Uniti insieme ad altre 222 persone, tra sacerdoti, seminaristi, oppositori politici o semplici critici del regime. Invece altri cinque sacerdoti, un diacono e due seminaristi che sono stati condannati a 10 anni di carcere sono arrivati negli Stati Uniti, dove dovrebbero ottenere un permesso di soggiorno per una fase iniziale di due anni.



VESCOVO ÁLVAREZ IN CARCERE DI MASSIMA SICUREZZA

Il presidente del Nicaragua, Daniel Ortega, ha parlato della condanna di monsignor Rolando José Álvarez Lagos alla tv nazionale, definendo «assurda» la posizione del vescovo e affermato che è in carcere per «terrorismo». La polizia aveva arrestato il vescovo lo scorso agosto, poi i tribunali lo hanno accusato di «cospirazione» e di aver diffuso «notizie false». Monsignor Álvarez è il primo vescovo che è stato arrestato e condannato da quando il presidente Daniel Ortega è tornato al potere in Nicaragua nel 2007. Prelevato dagli agenti di polizia, dopo essere stato tenuto rinchiuso per 15 giorni nella Curia con l’accusa di aver provato a «organizzare gruppi violenti» con «l’obiettivo di destabilizzare lo Stato nicaraguense e attaccare le autorità costituzionali». Il vescovo Alvarez era stato trasferito nella sua residenza privata agli arresti domiciliari, ma ora si trova in un carcere di massima sicurezza Álvarez.

Leggi anche

Papa Francesco: “Palestina e Ucraina, due fallimenti dell’umanità”/ “Invasore prepotente prevale sul dialogo”