A due anni dall’inizio della pandemia Covid il professor Emanuele Nicastri fa un bilancio grazie al quale è possibile evidenziare le lezioni. La prima è quella dei vaccini, per questo a chi non si è ancora vaccinato dice: «Siete quelli che rischiano di più in caso di malattia, non aspettate ad andare in pronto soccorso, abbiate fiducia nella classe medica. Se chiederete aiuto troppo tardi, diventerà ancora più difficile curarvi perché nessun antivirale può essere efficace dopo dieci giorni». Il direttore della divisione di Malattie infettive ad elevata intensità di cura dell’Istituto Spallanzani di Roma ne ha parlato a Il Messaggero, prendendola però anche con quei medici che due anni dopo sbagliano ancora cure. «Ad alcuni medici di base che invece continuano a prescrivere ancora farmaci che si sono dimostrati dannosi dico: per favore, non lo fate».



Ripensando a questi due anni, ha raccontato che sin da subito hanno usato il farmaco antivirale Remdesivir, poi il cortisone. Ma hanno anche provato ad usare farmaci che poi hanno accantonato perché non c’erano evidenze riguardo l’utilità. «Abbiamo avuto la capacità di essere critici con noi stessi, giorno dopo giorno, di fronte a una malattia del tutto nuova». Ma questa capacità viene meno in alcuni territori: «Vedo utilizzare farmaci che non sono efficaci come l’idrossiclorochina».



“NO VAX, NON AFFIDATEVI A CURE CONTRAFFATTE”

Così come è sbagliato usare l’azitromicina. «È’ un antibiotico, non va prescritto per una infezione che è virale. Così come non serve a nulla usare cortisone a domicilio, perché si peggiora la prognosi», ha spiegato il professor Emanuele Nicastri a Il Messaggero. Chi si cura a casa con il cortisone rischia di morire: «Riduce la possibilità di produrre gli anticorpi che nel 95 per cento dei casi determinano la risoluzione della malattia». Il cortisone va, invece, assunto «solo quando il paziente inizia ad avere una insufficienza respiratoria e va ricoverato».



Ora, comunque, le armi che i medici hanno a disposizione sono diverse. «Antivirali per via orale, antivirali per via endovenosa, monoclonali. Per fortuna abbiamo molte armi che prima non avevamo», ha aggiunto l’infettivologo. Si tratta però di farmaci che funzionano nella prossima fase della malattia Covid, anche per questo gli ospedali si sono riempiti di non vaccinati. «Se prendete il Covid, non avete alcuna protezione, per cui non affidatevi a domicilio a cure contraffatte che non hanno supporto basato sull’evidenza scientifica. Non abbiate diffidenza della classe medica, noi accogliamo chiunque. Anche coloro che non hanno fatto un vaccino. Non condivido la vostra scelta, ma noi medici sappiamo come curarvi».