Hanno fatto il giro del web le belle parole rilasciate ieri sera da Niccolò Agliardi sui figli presi in affido, durante la nuova puntata “20 anni che siamo italiani”. Nel focus qui sotto trovate le frasi proferite dal noto scrittore musicale. Milanese classe 1974, Agliardi ha iniziato a coltivare la sua grande passione, quella di scrivere canzoni, fin dalla tenera età. Poi, nel 1999, il suo sogno è divenuto un lavoro, dopo che negli addietro aveva fatto gavetta con due mostri sacri della musica italiana, leggasi Fabrizio De André e Renato Zero, divenendo loro assistente di produzione ai tour. Forse non molti lo sanno ma Agliardi, nel corso della sua già lunga carriera nonostante l’età, ha scritto canzoni per i più grandi, leggasi Eros Ramazzotti, Laura Pausini, Emma Marrone, Paola Turci, e ancora, Mietta, Paola Iezzi e Arisa. Al pari del lavoro da autore, ha portato avanti anche quello di cantautore, pubblicando quattro album in studio dal 2005 ad oggi. Agliardi ha anche realizzato la colonna sonora della fiction Rai, “Braccialetti rossi”. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
NICCOLÒ AGLIARDI E LE BELLE PAROLE SUI FIGLI IN AFFIDO
Niccolò Agliardi è uno dei volti noti del “dietro le quinte” di un progetto importante come Braccialetti Rossi e ieri però, a 20 anni che siamo italiani, è salito sul palco in veste di cantautore ma tornando sull’argomento figli e affido a lui tanto caro. Già in tempi non sospetti Niccolò Agliardi raccontò che fu proprio il suo lavoro sul set di Braccialetti Rossi a fargli conoscere un ragazzo che viveva in affido entrando in contatto con un mondo complicato le cui caratteristiche sono un po’ fumose anche se in Italia il meccanismo lo soddisfa. Niccolò Agliardi ha raccontato a Vanessa Incontrada di aver preso in affido due figli da padre single e anche se potrebbe essere una cosa temporanea lui ci ha tenuto a ribadire che si sente padre per sempre: “Sono un papà affidatario, questo vuol dire accettare essere papà per un po’. Per la legge almeno, la mia sensazione è che lo sarò per sempre. Quando ti scatta il senso di paternità non torni più indietro, non riesci a dire dopo 20 giorni “ok ho sbagliato, basta. Diventi un punto di riferimento imperituro e costante“.
NICCOLO’ AGLIARDI PARLA DEI RAGAZZI CHE HA IN AFFIDO
Lo stesso Niccolò Agliardi a Vanity Fair aveva raccontato la sua prima esperienza con Federico, adesso maggiorenne ma all’epoca un adolescente di 17 anni: “All’inizio non è mai facile perché apri le porte a un perfetto sconosciuto: nel mio caso di 17 anni, quindi con lati della personalità già calcificati. Quelli non sono i tuoi odori, non è il tuo linguaggio, non è il tuo modo di stare a tavola. Eppure..”. Le cose sono andate molto bene per lui tant’è che nel 2019 è arrivato nella sua vita un altro ragazzo, questa volta di 14 anni. Le cose vanno a gonfie vele nella sua famiglia “allargata” tanto da non sentire la mancanza di un figlio biologico: “Assolutamente no. Da qualche mese sono diventato padre affidatario di un secondo figlio che è arrivato in casa mia che aveva solo 14 anni e ha colmato quello spettro di azioni che competono ad un padre naturale, come ad esempio insegnare a farsi la barba. A Federico avevo poco da insegnare, dovevo solo traghettarlo verso l’età adulta”.