Si torna a parlare della vicenda del povero Niccolò Ciatti a Storie Italiane, il 22enne fiorentino che perse la vita il 12 agosto del 2017 a Lloret De Mar, massacrato di botte da tre ceceni. A Storie Italiane, in studio, vi è Luigi Ciatti, il papà del giovane ucciso in Spagna: “Queste immagini sono interne nella discoteca – le parole del papà di Niccolò mentre commenta il video del pestaggio mortale – sulla pista da ballo, è un video ripreso dal cellulare. Stava ballando e si è trovato circondato da questi 3 ceceni che lo hanno volutamente circondato, picchiato e in venti secondi gli hanno tolto la vita. Ciò che Niccolò ha subito era incredibile, stava ballando e non stava facendo nulla poi ad un tratto gli sono andati addosso”.
Luigi Ciatti ha continuato: “In quel momento i buttafuori erano tutti all’esterno e quando li hanno chiamati all’auricolare sono corsi dentro ed era già accaduto. C’era in corso una festa di italiani e Niccolò era entrato con i suoi amici per quel motivo ma non sapeva che alle 3 di mattina avrebbero fatto entrare chiunque”. Eleonora Daniele rimane basita dal fatto che nessuno sia intervenuto in difesa di Niccolò Ciatti: “Tutti quelli che guardano sono tutti ragazzi italiani, io penso, e voglio essere buono, che siano rimasti terrorizzati. Accanto a Niccolò vi erano amici e sono rimasti immobili: sarebbe bastato un passo di qualcuno per non fargli prendere il calcio”.
NICCOLO’ CIATTI, PAPA’ LUIGI: “LA VITA DI UN FIGLIO VALE PIU’ DELLA PROPRIA”
“La colpa è dell’assenza dei buttafuori – ha continuato il papà di Niccolò Ciatti – e questi ceceni avevano già cercato di picchiare altre persone. Fra i tanti è purtroppo capitato a Niccolò ma sarebbe potuto capitare a chiunque”. Recentemente uno dei tre aggressori è stato arrestato: “Il ceceno che era in carcere in Spagna è stato scarcerato per decorrenza dei termini perchè la Spagna non è stato in grado di fare un processo nei termini, è stato arrestato in Germania il 3 agosto mentre stava cercando di scappare”.
E ancora: “La vita di un figlio ha più valore della propria vita, la vita di Niccolò, di Willy… credo che non ci sia niente di più prezioso che la vita di una persona e di un figlio soprattutto. Pensare ad un figlio a terra picchiato in quella maniera, e arrivi ad uccidere, come si può? Sono atti volontari ed è giusto che queste persone restino in carcere”. Quindi Luigi Ciatti ha concluso: “E’ stata accettata l’estradizione di un ceceno in Italia. Il processo per ora è programmato in Spagna, a Girona, anche se andrebbe meglio che si farebbe in Italia. Assieme a lui l’altro ceceno, quello con la maglia rossa, che sono al pari colpevoli. In Italia sono sicuro che in Italia vengano condannati all’ergastolo e senza riduzione di pena: queste persone non sono recuperabili ma devono stare lontani dalla gente”.