La Corte d’appello di Roma ha fissato a tempo di record la data dell’udienza del processo di secondo grado a carico di Rassoul Bissoultanov, il ceceno accusato dell’omicidio di Niccolò Ciatti, per il quale è stato già condannato due volte in Spagna e una in Italia. Una svolta che fa ben sperare la famiglia del 21enne di Scandicci, che spera nella riforma della sentenza di primo grado, e più precisamente in una pena ancora più pesante, rispetto ai 23 anni, per chi ha ucciso con un calcio alla testa, dopo una futile lite, il ragazzo a Lloret de Mar nel 2017.
Stando a quanto riportato da La Nazione, si tornerà in aula il 20 giugno per il secondo grado a carico del ceceno, ancora oggi latitante. Proprio sull’entità della pena s’incentrano i ricorsi della procura generale e della parte civile, rappresentata dagli avvocati Agnese Usai e Massimiliano Stiz. Con il riconoscimento delle aggravanti, la pena diventerebbe più pesante. Il padre di Niccolò Ciatti auspica, però, anche il ritrovamento del ceceno. “Devono trovarlo”, ripete indignato per quella fuga annunciata. Infatti, nel luglio scorso, Rassoul Bissoultanov ha approfittato della semilibertà per sparire da Girona. Da allora di lui nessuna traccia.
OMICIDIO NICCOLO’ CIATTI, PROSEGUE LA CACCIA AL CECENO
Nel frattempo, dunque, prosegue la caccia a Rassoul Bissoultanov. Le sue foto compaiono anche sul sito dell’Interpol, nella sezione dei ricercati. Ha capelli e occhi marroni, è alto un metro e 73 centimetri. Ha trent’anni compiuti lo scorso 7 gennaio. Sulla sua testa pende il mandato d’arresto europeo (Mae), spiccato sia dall’Italia che dalla Spagna. Del ceceno, che ha due condanne sul groppone per l’efferato omicidio di Niccolò Ciatti, si sono perse le tracce da luglio.
Da quando non si è presentato ad un’udienza del tribunale di sorveglianza di Girona che, dopo la condanna a 15 anni di carcere per aver ucciso il 21enne con un calcio alla tempia, avrebbe potuto decidere di rimetterlo in prigione. Se da un lato la famiglia di Niccolò Ciatti spera nel ritrovamento del ceceno, dall’altro auspica la “rimonta” sulla Spagna con l’accelerazione registrata con l’udienza d’appello a carico dell’imputato. La pena che diventa definitiva per prima tra quella italiana e quella spagnola, spiega La Nazione, sarà esecutiva.