Nick Carter (Backstreet Boys) accusato di stupro

Nick Carter, tra i membri del Backstreet Boys, è stato nuovamente accusato di stupro, questa volta dalla cantante Melissa Schuman, che in passato fece parte della band Dream. Precedentemente il cantante era stato denunciato da Shannon “Shay” Ruth, una ragazza autistica fan del cantante e della band, che nel 2022 aveva raccontato durante una conferenza stampa di aver subito un abuso quando era ancora 17enne.



Dal conto suo, invece, anche Melissa Schuman aveva già raccontato in passato delle violenze subite dal cantante dei Backstreet Boys Nick Carter, sporgendo denuncia nel 2018. Nel 2019, però, la pratica fu bloccata dal procuratore di Los Angeles che ritenne il caso soggetto a prescrizione dal 2013. Ora, invece, la cantante avrebbe deciso di sporgere nuovamente denuncia secondo quanto racconta Rolling Stones. I fatti a cui riferisce Schuman risalgono al 2003, quando lei aveva 18 anni e Nick Carter, che all’epoca riscuoteva un buon successo con i Backstreet Boys, avrebbe fatto leva sul suo status, di celebrità per aggredirla fisicamente, arrivando anche a stuprarla.



Il racconto della Schuman su Nick Carter

Non è la prima volta che Melissa Schuman racconta della violenza subita da Nick Carter dei Backstreet Boys, ma lo fece già nel 2017. Secondo quanto ricostruisce la ragazza, all’epoca il rapporto si consumò nell’appartamento a Santa Monica del cantante, mentre lei era ancora vergine. “Era implacabile”, raccontò lei sul suo blog, secondo Rolling Stones, “e non accettava i miei no come risposta. Era pesante, troppo perché riuscissi a divincolarmi”.

“Poi l’ho sentito”, scrive ancora Schuman parlando del cantante dei Backstreet Boys, Nick Carter, “ha infilato qualcosa dentro di me“. Il cantante, invece, sostenne nel 2017 che la ragazza non gli avrebbe mai fatto capire “mentre stavamo assieme, né in seguito, che il rapporto non era consensuale” sostenendo che lo stupro “è contro la mia natura e a tutto ciò che mi sta a cuore”. A far eco a Nick Carter ci sarebbe anche la ricostruzione della sue legale, Liane K. Wakayama, che bolla il racconto della Schuman sul cantante dei Backstreet Boys come una semplice voce, ribadendo che “le sue accuse erano false la prima volta, e lo sono ancora”.