È un episodio – purtroppo – sempre più frequente quello che ha coinvolto l’atleta Nicola Bartolini in quel di Milano nella serata di ieri, aggredito da un ignoto – che definisce sia un “ladro” che uno “sfigato” – che avrebbe provato a sottrargli il portafogli: un copione più volte denunciato da decine e decine di ‘vip’ che vivono nel milanese e che sono stati a loro volta – o anche indirettamente – vittime di aggressioni o tentati furti, ma che viene puntualmente smentito dall’amministrazione comunale che nega un problema che rischia di diventare sempre più tragico e drammatico; come peraltro ha ricordato lo stesso Bartolini nel suo post di sfogo condiviso sui social.



L’atleta Nicola Bartolini aggredito a Milano: “L’ho riempito di pugni in faccia”

L’aggressione a Nicola Bartolini è piuttosto semplice nel suo insieme perché – come ha raccontato lui stesso in una serie di storie su Instagram che trovate in calce a questo articolo – nella serata di ieri, attorno alle 20, si trovava sotto la sua abitazione perché aveva portato “il cane a fare i suoi bisogni“: proprio in quel momento sarebbe stato avvicinato “dal povero sfigato e ‘ladro’” che gli avrebbe intimato di consegnargli il suo cellulare; ma ottenendo in campo solamente “tantissimi pugni in faccia” e nessun oggetto di valore.



Dal conto suo Nicola Bartolini ha incassato un singolo pugno in fronte – con tanto di bernoccolo mostrato nelle stories -, ma il reale scopo della sua denuncia social è quello di dimostrare come “Milano [sia] una città raccapricciante“, del tutto prima di “sicurezza” in una sorta di “giungla” in cui “ne capitano di tutti i colori” con cadenza praticamente giornaliera: l’atleta – inoltre – può dirsi fortunato di essere riuscito a rispondere a tono all’aggressore, ma ci tiene a chiedersi cosa sarebbe successo se al suo posto ci fosse stata “una signora o una ragazza indifesa“.



Il video-denuncia di Nicola Bartolini dopo l’aggressione a Milano