Nicola Di Bari si racconta tra fede, l’affetto profondo per i colleghi che condividono con lui l’amore per la musica e la lunga assenza dalla televisione italiana. “Io sono un cattolico tremendo. Credo moltissimo in Dio e penso che qualcosa troveremo, non so che cosa ma so che ci sarà qualcosa che ci sorprenderà quel giorno” confessa ospite del programma Bella Ma’ in onda su Rai 2. E continuando ad affrontare il tema della fede e della morte, il cantautore ammette che da lassù “mi piacerebbe riabbracciare i miei colleghi, tutti, perché come posso scegliere e non voler bene a chi fa quello che faccio io?”.



Tra i colleghi a cui Nicola Di Bari è senza dubbio più affezionato c’è Gianni Morandi: “non ci sentiamo da un po’ di anni, una ventina o trentina. Ho sempre saputo che fosse un mio fan, ma purtroppo io sono stato tanti anni fuori dall’Italia in giro per il mondo”. Parla di lui come di un “ragazzo straordinario, siamo stati parte della stessa scuderia per anni. È un mio compagno di sempre e un amico sincero. Soprattutto lui ha avuto sempre cose belle da dire di me”. Dopo una lunga assenza dagli schermi televisivi, Nicola Di Bari svela che “mi hanno chiamato dal Sud America da quando sono tornato in tv. Il pubblico italiano è rimasto entusiasta, era da molto tempo che non mi vedevano, qualcuno deve aver pensato non so che. Non mi aspettavo questo successo perché dopo tanti anni non mi sorprende più niente”.



Nicola Di Bari “con Modugno sono quasi finito in cella per il coprifuoco in Argentina”

Nicola Di Bari vuole condividere con il pubblico di Bella Ma’, trasmissione in onda su Rai 2, un ricordo molto particolare che ha condiviso con un altro grande della musica italiana, Domenico Modugno. Ossia il giorno in cui per un soffio, nell’Argentina della dittatura, “non siamo finiti in cella. C’era il coprifuoco ed eravamo andati a cena nella Costanera di Buenos Aires, quando dovevano tornare in albergo perché avevamo appuntamento con le mogli, il proprietario disse ‘guardate che non potete andar via, potete mettervi sui divani e dormire qui fino a domani mattina, perché c’è il coprifuoco’. Noi decidemmo di andare a piedi, erano quattordici chilometri per arrivare all’hotel. Ci siamo messi a camminare io e Modugno, a un certo punto arriva una camionetta di militari che ci dicono che non potevamo andare da nessuna parte. Ci fecero salire sulla camionetta, ci portarono in una gendarmeria, ma poi ci trattarono con i guanti”.



Per Nicola Di Bari “questo è un anno importante per me perché festeggeremo sessant’anni di carriera artistica. Lo festeggeremo con la famiglia e inviterò degli amici particolari, andremo a fare festa in un locale. Stiamo aspettando un po’ tutti questa bella serata con la famiglia”. Il segreto di un successo così duraturo? “Fin da ragazzo sono stato molto sincero, tutto quello che scrivo sono emozioni che provo e che metto in musica”.