A “Storie Italiane”, in occasione della puntata di oggi, mercoledì 17 marzo 2021, si è parlato della campagna vaccinale anti-Covid, con ritardi registrati con particolare ridondanza in alcune regioni d’Italia. Ne ha dato testimonianza, in qualità di ospite, il cantante Nicola Di Bari, intervenuto in collegamento video con la trasmissione di Rai Uno condotta da Eleonora Daniele. Occhiali scuri e cappello in testa, l’artista over 80 ha raccontato la sua personale situazione a livello di vaccini contro il Coronavirus.



Io sono in lista e sto aspettando di essere vaccinato. È ora di darsi da fare, perché è importante, specialmente per gli anziani della mia età”. Nicola Di Bari attualmente risiede nelle immediate vicinanze di Milano, dunque questo ritardo riguarda da vicino la regione Lombardia. “Dopo un anno blindato in casa – ha proseguito Nicola Di Bari – mi mancano molto il palcoscenico, la musica, i musicisti… Cosa aspettano a vaccinarci? È importante.



NICOLA DI BARI OPERATO A CUORE E INTESTINO

Nicola Di Bari dunque insiste sull’esigenza di sottoporre l’Italia a una campagna vaccinale massiva, poiché rappresenta l’unica via di uscita da quest’emergenza sanitaria. Peraltro, il cantante è reduce da due difficili operazioni chirurgiche, a cui è stato sottoposto nel giro di appena otto giorni. “Adesso sto bene, sono riuscito a superare il momento critico – ha raccontato a ‘Storie Italiane’ -. Mi sono messo alle spalle due interventi delicati, alla vena aorta prima e all’intestino poi: la prima si era un po’ dilatata, di circa cinque centimetri, il secondo invece era bucato”. La forza di Nicola Di Bari è, tuttavia, inenarrabile, dal momento che, ad oggi, il suo unico pensiero è quella musica dal vivo che la pandemia ha sottratto a noi tutti, artisti in primis: “Ora non vedo l’ora di tornare a esibirmi – ha affermato –. Io come i miei colleghi sono stufo di restare in casa. I vaccini sono buoni, bisogna farli e basta. Non perdiamo più tempo a dire cose che non hanno senso. Occorre che gli italiani si vaccinino al più presto, a partire dalle categorie più fragili”

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