NICOLA E ANTONIO AVATI, CHI SONO LA MOGLIE E IL FRATELLO DI PUPI

Chi sono Nicola e Antonio Avati, moglie e fratello di Pupi Avati? Quest’oggi, nel salotto televisivo di “Domenica In”; ci sarà anche l’84enne regista, sceneggiatore e produttore cinematografico bolognese nel sempre ricco parterre di ospiti del consueto talk show pomeridiano di Rai 1. E la presenza di Avati a ‘casa’ di zia Mara Venier non è casuale dal momento che il diretto interessato sarà accompagnato dall’attrice Edwige Fenech e il cantautore Lodo Guenzi, interpreti del suo ultimo film, “La quattordicesima domenica del tempo ordinario”, uscito in tutte le sale italiane lo scorso 4 marzo. E, in attesa di ascoltare cosa racconterà Avati alla Venier in questo trentaquattresimo appuntamento stagionale con “Domenica In”, accendiamo i riflettori sulla sua vita privata e famigliare



…facendo un salto indietro nel tempo e tornando alla giovinezza di Giuseppe Avati, detto Pupi, quando conobbe Amelia Turri, nota tutti oggi semplicemente come Nicola ed emiliana come lui: i due da allora non si sono più lasciati e hanno celebrato quasi i loro primi cinquant’anni di matrimonio, sancendo così un’unione davvero solida e risposandosi di recente. “Lei stava con un principe e per riuscire a baciarla le raccontai una bugia” racconta il regista sul sito del ‘Corriere della Sera’, ricordando il loro primo incontro e anche come è riuscito a conquistare la donna che prima porterà all’altare nell’oramai lontano 1964 e successivamente lo renderà padre ben tre volte con la nascita prima di Mariantonia nel 1966 (oggi regista seguendo le orme del padre), poi del secondogenito Tommaso (classe 1969 e sceneggiatore) e infine l’arrivo di Alvise (1971), il più piccolo di casa Avati e diventato poi un animatore 3D.



PUPI AVATI, “NELLA COPPIA SONO QUELLO CHE HA AMATO DI PIU’ E…”

Ma cosa sappiamo di quel primo incontro tra Pupi Avati e la sua Nicola? “Lei era bellissima” ha raccontato il regista a proposito della donna che aveva notata e che, tuttavia, all’epoca si accompagnava a un altro uomo, “un tipo bello, alto, era un principe”, aveva aggiunto il diretto interessato parlando di Gianluigi Zucchini. All’epoca Avati era ancora giovane, con poca esperienza e per usare parole sue “con tutte le difficoltà di chi avverte la propria inadeguatezza nei confronti dell’altro sesso…”. Ad ogni modo, quell’incontro che ‘non s’ha da fare’ e che vedeva protagonisti due classici tipo opposti, ecco che avviene e che finisce per attrarli. Con l’aiuto del classico amico di turno e un po’ di intraprendenza, il regista riuscirà a conoscere Amelia, con tanto di romantico primo bacio scambiato in macchina. E poi, come in una favola, arriverà a stretto giro di posta pure la decisione di convolare subito a giuste nozze qualche mese dopo.



L’ho sedotta con la mia fantasia che le prometteva una vita straordinaria e di divertimento senza fine” proseguiva Pupi Avati nella sopra citata intervista, precisando che poi quella promessa di vita nei confronti della sua Nicola l’ha effettivamente mantenuta. “Nella coppia io credo di essere quello che ha amato di più, sedotto a mia volta dalla sua appagante bellezza”: tuttavia non sono mancate le difficoltà a cui andò incontro all’inizio della carriera e una moglie che “si ritrovò sola” prima che Avati riuscisse a farsi riaccettare da lei. “E lei mi accolse di nuovo, il gesto più bello che potesse fare”. Meno conosciamo invece di Antonio Avati, fratello minore di Pupi, e noto per essere sceneggiatore e produttore praticamente di tutti i suoi film: più lontano dai riflettori, il classe 1946 ha ottenuto importanti riconoscimenti in carriera a partire da un David di Donatello nel 1982 quale Miglior Produttore per “Fuori stagione”, un Nastro d’Argento nel 1984 assieme a Pupi per il soggetto originale di “Una gita scolastica” e un altro ancora in coppia nel 1997 per la produzione di “Festival”.