Una nuova sfida, questa volta di un altro genere rispetto a quelle alle quali è abituato, per il procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri. Il magistrato è tra i candidati per dirigere la procura della Repubblica di Napoli. Il posto è rimasto vacante dopo che il procuratore Giovanni Melillo è stato nominato Procuratore nazionale antimafia. Adesso Napoli cerca dunque un nuovo Procuratore che possa coordinare indagini e operazioni contro la Camorra. I termini per la presentazione delle candidature scadono il 12 settembre: fra i candidati figurano anche Curcio e Policastro.



Napoli è l’ufficio inquirente più grande d’Italia. Per Gratteri si tratterebbe di una novità dopo aver dedicato un’intera vita nella lotta alla ‘Ndrangheta. Il magistrato nel 2009 è nominato procuratore aggiunto della Repubblica presso il tribunale di Reggio Calabria. Nel 2016 è arrivata invece la nomina a Procuratore di Catanzaro con voto favorevole del CSM a larga maggioranza con pratica d’urgenza dopo la pensione dell’ex collega Antonio Lombardo. Dal 1989, Gratteri vive sotto scorta. Dopo aver dedicato la sua carriera nella lotta alla ‘Ndrangheta, potrebbe adesso arrivare un nuovo percorso nel contrastare la camorra.



L’ultimo maxi blitz di Gratteri

Nicola Gratteri è ora candidato a diventare Procuratore di Napoli al posto di Giovanni Melillo, diventato Procuratore Nazionale Antimafia. Un ruolo che i due si contendevano: lo scorso 4 maggio, infatti, il CSM ha votato per l’elezione del nuovo Procuratore, scegliendo Melillo per 13 voti a 7. Gratteri, dopo non essere stato scelto per il posto, potrebbe ricoprire proprio il ruolo che il collega ha lasciato vacante.

Solo pochi giorni fa, Gratteri ha messo a segno un blitz importante. Il Dda di Catanzaro ha disposto l’esecuzione di misure cautelari nei confronti di 202 persone (139 in carcere, 51 ai domiciliari, 12 sottoposte a obbligo di dimora) appartenenti alle consorterie di ‘Ndrangheta operanti nel Cosentino. La maxi operazione ha visto impegnati i carabinieri, i finanzieri e i poliziotti dei comandi provinciali e della questura di Cosenza e del Gico. Le indagini sono andate avanti in un periodo compreso tra il 2017 e il novembre del 2021 e sono state sviluppate con vari mezzi come intercettazioni ambientali e telefoniche, pedinamenti, dichiarazioni dei pentiti e così via. Dunque un colpo importante che potrebbe rimanere l’ultimo della carriera di Gratteri come Procuratore di Catanzaro.