Nicola Gratteri è il procuratore di Catanzaro che ha seguito le operazioni delicatissime culminate con un maxi blitz e con l’arresto di 334 persone. Una vera e propria partita a scacchi durata due anni e che rischiava di saltare fino all’ultimo, come annunciato dallo stesso Gratteri che, come riferisce Repubblica, ha commentato: “Questa operazione era prevista per domani ma abbiamo anticipato il blitz di 24 ore perché ci siamo resi conto che molti degli indagati già sapevano degli arresti”. Quella avvenuta nelle passate ore è stata definita una mega operazione che ha portato a smantellare le cosche di ‘ndrangheta nel Vibonese ricostruendo al tempo stesso i rapporti con imprenditoria e politica. Gratteri ha denunciato la fuga di notizie “che ci hanno fatto ballare per un anno” dando il via ad una vera e propria corsa contro il tempo durante la quale ha dovuto spostare 3000 uomini nell’arco di 24 ore. “Una cosa da folli”, ha spiegato in conferenza stampa, ma che non poteva andare diversamente. Oggi il capo della Dda ha vissuto una giornata storica poichè l’indagine nell’ambito dell’operazione “Rinascita-Scott” era partita proprio nel giorno del suo insediamento. Ecco perchè, con la sua eccezionale riuscita “corona uno dei sogni che avevo, smontare la Calabria come un treno della Lego e rimontarlo piano piano”.
NICOLA GRATTERI, PROCURATORE CATANZARO: CHI È
Era il 21 aprile 2016 quando Nicola Gratteri assunse il ruolo di Procuratore della Repubblica di Catanzaro. Classe 1958, terzo di cinque figli, dopo la laurea in Giurisprudenza conseguita a Catania entra in magistratura. Oggi è uno dei magistrati più conosciuti della Dda e l’operazione portata a termine contro la ‘ndrangheta ha contribuito a farlo nuovamente salire agli onori della cronaca. Gratteri non ha mai nascosto il suo impegno in prima linea contro la mafia locale e per questo vive sotto scorta dal 1989. Nel giugno del 2005, i militari del Ros scoprirono nella piana di Gioia Tauro un vero e proprio arsenale che sarebbe potuto servire per un attentato contro Gratteri. E’ arrivato ad un passo dal ricoprire il ruolo di ministro della Giustizia dopo che il suo nome fu avanzato nel 2014 per il nuovo governo Renzi (poi assunto da Andrea Orlando). Nello stesso anno Rosy Bindi lo nomina consigliere della Commissione parlamentare antimafia. Un lungo excursus che ha portato, nella notte tra il 18 ed il 19 dicembre a portare a compimento l’operazione da lui guidata che smantella le cosche mafiose del Vibonese ricostruendo legami e affari con imprenditoria e politica e portando all’arresto di 330 persone.