L’obbligo vaccinale non servirà secondo Nicola Magrini. Il direttore generale dell’Agenzia italiana del farmaco ai microfoni di Repubblica ha spiegato che le autorità scientifiche hanno sempre lavorato per evitarlo, confidando nel senso di responsabilità degli italiani, sottolineando che la situazione austriaca è totalmente diversa e che il green pass svolge un’azione protettiva sia per il singolo che per la collettività: «Ci permette di svolgere tutte le nostre attività senza correre troppi rischi».
Nel corso dell’intervista, Nicola Magrini ha evidenziato che i numeri dei contagi sono contenuti rispetto al 2020, soprattutto per i casi gravi, e presto arriverà un’arma in più per combattere la pandemia, ovvero le pillole anti-Covid, che andranno a «tutti i contagiati che hanno fattori di rischio e potrebbero progredire verso una malattia grave. Gli antivirali saranno indicati grosso modo alle persone cui oggi si somministrano anticorpi monoclonali. Quel che si eviterà con i farmaci orali sarà la difficoltà di trasportare un malato positivo in ospedale per trattarlo, o di far andare una squadra di operatori a casa per la somministrazione». Nicola Magrini ha ribadito che arriveranno dopo Natale e solo in piccole quantità.
NICOLA MAGRINI: “TERZA DOSE ESTESA A TUTTI”
Nonostante l’arrivo delle pillole anti-Covid, continuerà a spron battuto la campagna vaccinale, Nicola Magrini si è soffermato così sul vaccino per i bambini: «Credo che al vaccino per i bambini si debba dare il senso di un beneficio diretto per i bambini e di grande sicurezza. Non sarà presentato come un gesto di altruismo per frenare la circolazione del virus. È importante per proteggere i bambini stessi. Il Covid, anche per loro, può essere una malattia molto più impegnativa rispetto a una semplice vaccinazione». Nicola Magrini ha poi aggiunto che la terza dose dovrebbe essere estesa a tutti gli adulti nei prossimi mesi, mentre non è ancora stata definita la tempistica: «A 5 mesi la scadenza della seconda dose? Non c’è una scadenza precisa. La protezione dei vaccini si riduce gradualmente, nei giovani più lentamente degli anziani. Se la pandemia preme, ci sono margini di elasticità»