In Italia non si entra illegalmente: senza troppi giri di parole Nicola Molteni ai microfoni di Libero. Il sottosegretario al ministero dell’Interno si è soffermato sull’emergenza migranti e sulle risposte del governo Meloni: “Stiamo lavorando su più tavoli, inclusi quelli europei, anche grazie alle importanti interlocuzioni bilaterali che il ministro Piantedosi ha avuto in Germania al G7”. Un’importante apertura è arrivata dal commissario europeo agli Affari interni: “Attendiamo i prossimi vertici europei, dove porteremo le nostre proposte in termini di contrasto all’immigrazione illegale, valorizzazione dei canali legali, rimpatri e accordi con i Paesi di partenza e transito. E ovviamente non tralasciamo il piano nazionale”.
Soffermandosi sui decreti sicurezza firmati Salvini, Nicola Molteni ha speso parole d’elogio – “risultati straordinari” – biasimando senza mezzi termini le modifiche del governo Conte II: “Terremo buoni i suggerimenti dell’epoca, ma non consentiremo alle Ong straniere e private di scegliere i porti di attracco, che sono sempre italiani”. L’esponente della Lega ha le idee chiare sul da farsi: “Torneremo, con intelligenza, a sequestri e confische amministrative, che si sono dimostrati importanti strumenti di deterrenza”.
L’ANALISI DI NICOLA MOLTENI
La Commissione europea ha reso noto che le Ong non possono essere trattate in modo diverso dalle altre imbarcazioni, ma il giudizio di Nicola Molteni è diverso. Secondo il leghista, infatti, le organizzazioni non governative “non salvano naufraghi, ma trasbordano e trasportano migranti”. I dati di Frontex parlano chiaro, le Ong sono un “pull factor”, ovvero un fattore di attrazione dell’immigrazione illegale: “Non concederemo le chiavi di ingresso del nostro Paese alle Ong. Così come non consentiremo che siano gli scafisti a selezionare gli ingressi. La vigilanza di confini e fronte spetta agli Stati. Lo fanno i francesi, gli spagnoli e i greci: perchè non dovremmo farlo noi?”. Il Viminale è pronto a insistere sul principio per cui la responsabilità dei migranti imbarcati ricade sullo Stato di bandiera delle Ong: “La responsabilità dello Stato di bandiera nella gestione degli sbarchi deve essere una regola. Chiederemo che sia applicata anche a livello Ue”. Ciò che è certo è che il sistema dell’accoglienza in Italia è in sofferenza, il governo si attende responsabilità e rispetto degli accordi sottoscritti. In altre parole, serve un cambio di rotta rispetto a quanto visto sinora secondo Nicola Molteni: “La posizione del governo italiano ha riaperto il capitolo migrazioni, che a livello europeo era finito in secondo piano. Il lavoro sin qui svolto dal ministro Piantedosi è stato di grande apprezzamento e utilità”.