Icona indiscussa dello sport, in particolare del tennis, Nicola Pietrangeli è stato oggi ospite di Caterina Balivo per raccontare la sua carriera scandita da gloriosi successi e insuperabili record. Primo vincitore, da capitano, della Coppa Davis – successo ora bissato da capitan Volandri – il campione si esprime proprio sul fatto che entrambi abbiano raggiunto tale traguardo all’età di 43 anni. “Non voglio togliere merito a nessuno, ha davvero una bella squadra; però per noi era un po’ più difficile perchè erano 5 incontri mentre ora solo 3. Poi ora c’è uno imbattibile, Sinner. Poi è una bellissima squadra, ci sono molti amici tra di loro”. Nicola Pietrangeli ha poi raccontato: “Anche noi quando siamo partiti eravamo molti amici, l’anno dopo non è stato proprio così, li ho mandati a quel paese in due secondi e così è finita la mia esperienza da capitano”.
Nicola Pietrangeli, sempre a La Volta Buona, ha commentato anche le recenti dichiarazioni fatte ad Un Giorno da Pecora dove ha sottolineato quanto per Jannik Sinner sia quasi impossibile superare i suoi record personali. “Vero che ho detto così ma spiego il perchè: tutti i miei record non si possono battere. Uno in particolare, le partite giocate in Coppa Davis. Lui ad esempio ora è a 17, io 164. Non è un discorso di bravura, è un record mondiale. Essendo ora cambiata la formula ci vogliono vent’anni.
Nicola Pietrangeli: “Non potrei mai parlare male di Jannik Sinner…
Nicola Pietrangeli ha dunque voluto chiarire ulteriormente le sue posizioni, smentendo in maniera categorica le voci secondo le quali lui sarebbe geloso o invidioso di Jannik Sinner. “Come posso essere io geloso di Sinner… Perchè dovrei parlare contro di lui, lo stesso Berrettini; come si fa a parlare male di questi ragazzi. Vedo come si comportano, come sono tra di loro e con il capitano, in questo momento l’Italia come tennis è numero 1 al mondo”. Da icona del tennis e dello sport in generale, Nicola Pietrangeli – come giustamente da lui sottolineato – non potrebbe mai osservare con invidia i successi dei campioni di oggi, proprio in virtù della sua splendida carriera ancora impressa negli annali dello sport internazionale.