Nicola Pietrangeli, chi è e carriera dell’ex tennista entrato nella storia

Il tennis italiano vive un momento di grande splendore con il recente successo di Jannik Sinner alle ATP Finals 2024 a Torino e con la vittoria della squadra italiana in Coppa Davis, il secondo successo consecutivo dopo quello dell’anno scorso. In passato, però, c’è stato un altro grande campione che ha fatto la storia di questa disciplina sportiva: Nicola Pietrangeli. Classe 1933, l’ex tennista vanta numerosi record personali a livello nazionale ed internazionale.



Oltre a essere stato 3° al mondo in singolare tra il 1959 e il 1961, vanta anche il primato mondiale di incontri disputati e vinti in Coppa Davis, competizione nella quale trionfò come capitano non giocatore nel 1976. Inoltre, nel 1959 e 1960 vinse due edizioni consecutive del Roland Garros in singolare e due titoli agli Internazionali d’Italia, detenendo anche il primato di titoli italiani maschili conquistati in assoluto. Grandi trionfi in singolare ma anche in coppia: con Orlando Sirola, infatti, ha formato il doppio maschile italiano più vincente della storia del tennis.



Nicola Pietrangeli critica il tennis moderno: “Devo accettarlo ma…

Nicola Pietrangeli ha fatto del tennis la sua passione per la vita, conquistando importanti successi e arricchendo il suo palmares con record e titoli nazionali ed internazionali. Tuttavia negli ultimi anni si è espresso in maniera scettica sull’evoluzione di questo sport e, in un’intervista a Storie Italiane dello scorso maggio, ha palesato critiche nei confronti del tennis moderno: “Io sono anziano per non dire vecchio e come tutti gli anziani amano le vecchie tradizioni, senza offendere nessuno vedo scendere in campo su campi importanti persone in pigiama, e non mi sembra bello, questo è il tennis moderno e devo accettarlo“.



A seguire, aveva aggiunto: “I tempi moderni e anche gli sponsor però vogliono questo e va benissimo, non credo che questi giocatori siano contenti di vestirsi di 6mila colori, ma se c’è uno sponsor che ti pago è giusto, probabilmente mi sarei vestito anche io di bianco, rosso e verde”.