Nicola Piovani a “Oggi è un altro giorno”, su Rai Uno, ha raccontato il suo primo approccio con la musica. In particolare, i suoi due fratelli più grandi suonavano strumenti in casa e all’età di tre anni il papà gli ha regalato una fisarmonica: da quel momento, il musicista non si è più fermato. Poi, una battuta sul sodalizio con Roberto Benigni: “Quando lui arrivò a Roma, avevo già sentito parlare di lui come un talento. Rimasi folgorato dalle sue interpretazioni, ma le ultime sere non riuscii ad andarlo a vedere perché c’era la coda fuori per entrare. Con uno spettacolo teatrale cominciammo a lavorare insieme”.



L’Oscar vinto grazie al film “La Vita è Bella” è stato per lui motivo di grande contentezza e soddisfazione, mentre il film preferito è “Thelma e Louise“. I suoi componimenti, invece, avvengono tutti a matita: “A me sembra una cosa ancora molto normale. Appena finita la prima stesura della partitura con gli strumenti, questa va a un copista, che la trasla sul computer, e da quel momento io comincio a lavorare sul pc”.



NICOLA PIOVANI: “MIO PAPÀ ALBERICO ERA DIFFIDENTE VERSO LA MIA CARRIERA MUSICALE”

Nel prosieguo della trasmissione “Oggi è un altro giorno”, condotta da Serena Bortone sulla rete ammiraglia dell’azienda di viale Mazzini, il maestro Nicola Piovani ha ricordato la figura paterna: “Mio papà Alberico era molto diffidente nei confronti della musica, perché mi diceva che dovevo anche trovarmi un lavoro per mangiare. Io non mi sono mai montato la testa: per quanto tu possa avere un’idea bassa di te stesso, questa è sempre più alta di quella degli altri”.

Una volta, a Piovani capitò di accompagnare Vittorio De Sica che, presso il locale in cui suonava l’ospite della trasmissione di Rai Uno, fu costretto a cantare una canzone: “Io la presi troppo alta, ma quando lui non arrivava alla nota, lui faceva il gesto con la mano”.