E’ morto a Roma all’età di 82 anni lo storico e ricercatore Nicola Tranfaglia, simbolo dell’impegno civile e dell’antifascismo. A darne la notizia, come riferisce TgCom24, è stata l’Università di Torino, di cui era professore emerito di Storia, la quale ne ha ricordato “il ruolo eminente avuto sia in ambito accademico sia nel rapporto costante e fruttuoso con il contesto più ampio del dibattito storiografico, culturale e politico di quasi 50 anni”. Uomo di sinistra, nel corso della sua vita ha firmato diversi contributi di rilievo internazionale sul fascismo. Per lungo tempo si era tenuto lontano dall’attività politica diretta per poi compiere i suoi primi passi ma senza mai riuscire a trovare una forza nella quale riconoscersi pienamente.



Dopo una esperienza nei Democratici di sinistra, aveva fatto parte del partito dei Comunisti italiani, con il quale era stato eletto in Parlamento nel 2006. Successivamente era passato nell’Italia dei Valori di Antonio Di Pietro ma in seguito ad alcuni dissapori erano giunti ad una aspra rottura.

NICOLA TRANFAGLIA, MORTO STORICO ANTIFASCISTA

Classe 1938, Nicola Tranfaglia avrebbe compiuto 83 anni il prossimo 2 ottobre. Nato a Napoli aveva conseguito la laurea in Giurisprudenza ma si era ben presto trasferito a Torino dove aveva iniziato a lavorare come ricercatore presso la Fondazione Luigi Einaudi. Era quindi diventato docente universitario di Storia contemporanea e di Storia dell’Europa e del giornalismo accompagnando al suo lavoro da insegnante anche una massiccia presenza sui mass media come firma de Il Giorno, Repubblica, l’Espresso e l’Unità. Fu biografo di Carlo Rosselli e di Alberto Pirelli, di cui ne riconosceva di quest’ultimo il talento imprenditoriale e la vocazione diplomatica di alto livello. Nel 2019 fu riproposta in versione aggiornata ed ampliata con l’editore Rusconi, la sua opera di maggiore respiro dal titolo “Il fascismo e le guerre mondiali”, pubblicata nel 1995 come volume della Storia d’Italia Utet diretta da Giuseppe Galasso.



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