Nicola Ventola sarà tra i protagonisti de Il Campionato fa 90 per raccontare gli anni 2000 della nostra Serie A. L’attaccante è stato a lungo una promessa, considerato da tutti uno di quelli che poteva davvero essere in grado di entrare nell’olimpo dei top player. I tanti infortuni e qualche decisione sbagliata hanno costretto il ragazzo a rallentare la sua crescita anche se nonostante questo è riuscito a completare una carriera di tutto rispetto. Certo che però i rimpianti rimangono anche perché se si vanno a vedere le sue partite d’esordio si capisce molto bene che Nicola Ventola a tratti è stato un campione vero, cosa che purtroppo durante l’arco della sua vita da calciatore si è ripetuta solamente a tratti.



Nicola Ventola, quei brutti infortuni

La carriera di Nicola Ventola parte da Bari dove arriva ad appena 15 anni da un paesino della provincia, Grumo Appula. Con i galletti debutta in Serie A nella stagione 1994/95, ma il grande salto arriva “solo” due stagioni più tardi quando segna 10 reti in cadetteria e riporta immediatamente i biancorossi nella massima serie. Tornato in A si procura in Empoli Bari la rottura completa del crociato interiore con lesione parziale del menisco interno e lacerazione del collaterale interno del ginocchio destro. Nonostante questo viene acquistato dall’Inter che crede fermamente nel suo talento anche se deciderà di mandarlo a giocare in prestito. Fu lo stesso Ventola a raccontare che quell’infortunio a 19 anni fu molto difficile da superare. Quando decise di ritirarsi confermò di lasciare per “i troppi infortuni”. Un calciatore fragile fisicamente che avrebbe potuto di certo dare di più.



Il sogno tra Inter e Nazionale

Il sogno di Nicola Ventola si realizza quando questi nel 1998, ad appena 19 anni, viene acquistato dall’Inter. Appena tornato da un brutto infortunio, gioca 21 partite siglando 6 reti conquistando la maglia della nazionale con la quale però non riuscì mai ad esordire. I nerazzurri capiscono che il calciatore va ricostruito e che ha assoluto bisogno di giocare, così lo cedono in prestito al Bologna. In rossoblù però ha poco spazio e a fine anno chiude, ancora per colpa di problemi fisici, con 14 partite e nessuna rete. È con l’Atalanta l’anno dopo che fa il nuovo salto di qualità, 28 partite e 10 reti lo riportano all’Inter. Tornato a Milano vive ancora tanti problemi fisici tanto che in due anni colleziona appena 16 presenze, segnando 4 reti. Dopo due stagioni in prestito tra Siena e Crystal Palace torna all’Atalanta dove vive i due anni più felici della sua carriera, tra 2005 e 2007 segna 21 reti in 64 partite. Chiuderà la carriera quattro anni più tardi dopo due stagioni al Torino e due al Novara.

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