«Pensiamo a un piano per la rinascita. Un grande patto tra istituzioni, imprese, forze sociali, enti locali, fatto di obiettivi condivisi, politiche e priorità. Un percorso nuovo da da compiere insieme», così scrive Nicola Zingaretti, Governatore Lazio e Segretario del Pd in una lunga lettera inviata al Corriere della Sera per indicare i tre punti-cardine per la ripartenza del sistema Italia nei prossimi mesi. «Occorre uno spirito nuovo basato sul confronto, il dialogo e l’unità. Non significa annullare le differenze, cambiare governi o ruoli tra maggioranza e opposizione ma inaugurare una nuova fase all’insegna della concordia nazionale basata sul riconoscimento dell’altro anche nella politica per compiere, almeno per una fase, un percorso che proietti nel futuro l’Italia».
Il n.1 del Pd, maggior azionista in termini di “consenso” all’interno del Governo secondo tutti i sondaggio, lancia un messaggio tanto al M5s quanto al Premier Conte per il prosieguo della legislatura: «solitudine di chi fa impresa, di chi lavora, di chi è malato e di chi studia o degli anziani. Delle donne che rischiano di pagare piu’ di tutte la crisi. Tutto torna incerto. Perché la disuguaglianza non è solo nel reddito ma si determina in una difficoltà di accesso a servizi e opportunità per tutti».
IL “PIANO ZINGARETTI” IN 3 PUNTI
I tre punti-cardine ragionati da Zingaretti sono l’emergenza, gli investimenti e l’Europa: in primis, «concretizzare e far arrivare rapidamente ai destinatari le imponenti risorse programmate in questi mesi è decisivo. Deve diventare l’ossessione dell’intero sistema Paese». In secondo luogo, gli investimenti da attuare saranno decisivi secondo il Segretario del Pd: «Digitalizzazione, green economy, Università e trasferimento tecnologico alle imprese, infrastrutture materiali, semplificazione dello Stato e una burocrazia che aiuta e non vieta o ritarda, la riforma fiscale e la lotta all’evasione per ridurre il peso delle tasse su chi produce e chi lavora».
Per Zingaretti, offrire una visione chiara deve e può aiutare a evitare il rischio «di distribuire risorse senza un criterio e a indirizzare bene lo sforzo di tutti, penso anche gli investimenti già programmati e in essere di tante aziende pubbliche intorno alle quali si può generare una vitalità delle imprese positiva». In ultima analisi l’Europa, con l’ok al nuovo Recovery Fund proposto dalla Commissione Ue: «Le scelte compiute e la proposta della Commissione Ue sul Recovery Fund non sono solo una vittoria dell’Italia ma rappresentano l’ennesimo passo in avanti di un protagonismo dell’Europa come grande attore globale […] Ora le risorse vanno indirizzate verso il sostegno ad un modello di sviluppo nuovo che rappresenti davvero la rinascita di cui tanto si parla: un modello fondato sulla sostenibilità ambientale e sociale».
LA REPLICA DI CALENDA
Non sono passate inosservate le proposte di Zingaretti al Governo per rinnovare l’impegno di un rilancio concreto al sistema Paese: ma non sono per nulla piaciute al leader di Azione, Carlo Calenda, fino alla nascita del Governo Conte-2 tra le file del Partito Democratico. «Caro Nicola Zingaretti, queste non sono proposte ma buone intenzioni. Provo a farti qualche domanda più ficcante», scrive l’ex Ministro Mise su Facebook, indicando diversi punti che non convincono affatto dell’azione finora impostata dall’esecutivo di cui il Pd fa parte integrante. «Cosa farete su quota 100, reddito di cittadinanza, decreti sicurezza, legittima difesa e ius culturae (che a novembre avevate definito la priorità delle priorità)? Come metterete a posto Cassa integrazione e garanzie? Come sosterrete autonomi e imprenditori? C’è un piano per semplificare le procedure su investimenti? Sulla riforma del CSM e la separazione delle carriere come la pensate?». Non solo, Calenda chiede cosa ne pensa il Pd della ripresa della scuola, del rilancio digitale, del prestito a Fca dell’attivazione del Mes: «Queste sono le risposte che servono. Il resto è fuffa. Zingaretti dì qualcosa. Anche non di sinistra. Purché sia qualcosa Partito Democratico».