Nicoleta Rotaru, 37enne trovata senza vita nel bagno della sua casa di Abano Terme (Padova) il 2 agosto 2023, non si sarebbe suicidata. L’ ex marito, Erik Zorzi, è stato rinviato a giudizio e a processo risponderà di omicidio volontario aggravato. Secondo l’accusa, l’uomo avrebbe inscenato il suicidio ma la sua versione avrebbe iniziato a scricchiolare già poco dopo l’intervento dei sanitari del 118.



A incastrarlo all’ipotesi di un femminicidio, oltre al racconto dei soccorritori, uno degli audio memorizzati nel cellulare della vittima: il contenuto risalirebbe al giorno della morte di Nicoleta Rotaru e vi sarebbe impressa la cronistoria delle ultime ore di vita della donna, che avrebbe messo il telefono in modalità registrazione durante l’ennesima lite.



Nicoleta Rotaru, l’ex marito Erik Zorzi rinviato a giudizio

È passato oltre un anno dalla morte di Nicoleta Rotaru e oggi si va verso il processo a carico dell’ex marito Erik Zorzi, camionista 42enne accusato del delitto. Il suo arresto risale al 21 marzo scorso, 7 mesi dopo il decesso della 37enne per cui lui stesso aveva dato l’allarme.

Stando a quanto riporta RaiNews, le indagini sul caso avrebbero portato a galla un tessuto di maltrattamenti che si sarebbero consumati anche ai danni delle figlie minorenni, di 8 e 13 anni. I carabinieri sarebbero intervenuti in almeno 8 occasioni per i litigi tra le mura di quella casa, anche poco prima che la donna venisse uccisa. All’esito dell’udienza davanti al gup, poche ore fa è stato disposto il rinvio a giudizio del 42enne e la prima udienza sarebbe fissata per metà novembre.



Nicoleta Rotaru non si sarebbe suicidata: nel cellulare, la chiave della svolta

La svolta nell’inchiesta sulla morte di Nicoleta Rotaru sarebbe arrivata con l’ascolto delle centinaia di audio memorizzati nel telefono della vittima. È da questa attività investigativa che la ricostruzione delle ultime ore della donna avrebbe preso una piega diversa aprendo all’orizzonte dell’omicidio. Secondo quanto riporta Ansa, il rapporto tra Rotaru e l’ex marito Erik Zorzi si sarebbe incrinato ulteriormente dopo che la 37enne aveva iniziato una nuova relazione.

Nella registrazione che lo avrebbe incastrato, si sentirebbe un diverbio sempre più acceso tra i due, in un crescendo di insulti, e poi i rumori compatibili con una colluttazione e lamenti di dolore da parte della vittima. Elementi che, per gli inquirenti, comporrebbero la fotografia dell’azione omicidiaria. Un altro particolare, ancora prima della scoperta di quell’audio, avrebbe acceso il fuoco investigativo sul profilo di Zorzi. Nella sua telefonata per chiedere l’intervento dei soccorsi, il 42enne avrebbe detto che l’ex moglie era chiusa in bagno da ore e i sanitari, una volta sul posto, sarebbero riusciti ad accedere a quell’ambiente senza troppi problemi e avrebbero trovato il corpo di Nicoleta Rotaru, a terra, con una cintura intorno al collo. Per l’accusa, una messinscena dell’imputato per dirottare le indagini sulla pista del suicidio.