Era il 2012 quando Nicoletta Braschi, la moglie di Roberto Benigni, veniva coinvolta in un brutto incidente automobilistico. Accecato dal sole, il suo autista perde il controllo dell’auto e va a sbattere contro un palo, che causa ad entrambi un grave spavento e qualche conseguenza fisica. “Come mi ha detto il chirurgo che mi ha operata, ce l’ho fatta perché sono una pellaccia.”, raccontava in un’intervista di qualche tempo fa la Braschi. Oggi, quelle cicatrici, sono un monito: “Ho capito che le cicatrici che ancora porto sono come una carta geografica, sono come le rughe: i segni della vita di cui andare fieri”, ha dichiarato la moglie di Benigni – che stasesa torna in onda su Rai1 con ‘I dieci comandamenti’ – in una recente intervista. (Aggiornamento di Anna Montesano)



Nicoletta Braschi e la storia con Roberto Benigni

Nicoletta Braschi è la moglie di Roberto Benigni, il regista Premio Oscar de La Vita è bella che torna in tv nello speciale “I dieci comandamenti” in onda su Raiuno. Un amore immenso quello tra l’attore e regista toscano e la sua Principessa che da quando si sono conosciuti e innamorati condividono tutto: dalla quotidianità al mondo del cinema. Il primo incontro è avvenuto tantissimi anni fa quando una giovanissima Nicoletta si è trasferita a Roma. “Dopo il mio trasferimento a Roma, conobbi Roberto Benigni. Aveva 28 anni ed era già amatissimo da tutti” – ha raccontato l’attrice – “Roberto era ed è un grande maestro. Da allora ci siamo nutriti delle stesse cose. Veniva a prendermi all’Accademia e andavamo al cinema quasi tutti i giorni; quando si riusciva anche a teatro. Ci passavamo i libri”. Una storia d’amore nata dall’incontro di due menti prima che di due corpi che nel 1991 hanno deciso di sposarsi giurandosi amore eterno. Insieme hanno lavorato e realizzato uno dei film più belli della storia del cinema mondiale: “La vita è bella”, vincitore di 3 Premi Oscar.



Nicoletta Braschi al teatro in “Giorni felici”

La vita è bella è senza alcun dubbio il capolavoro di Roberto Benigni e Nicoletta Braschi. L’attrice parlando proprio del film vincitore di 3 Premi Oscar ha racconto: “Roberto scriveva la sceneggiatura con Vincenzo Cerami. Un’idea straordinaria: la storia di un padre che impedisce al figlio di provare un trauma irreversibile. Una delle gioie della mia vita è sapere che i nostri film parlano contemporaneamente ai semplici e ai, diciamo, sofisticati”. Ancora oggi il film continua ad emozionare il pubblico italiano come ha rivelato l’attrice: “ogni giorno incontro persone che dicono: “Ho amato tantissimo quel vostro film!”; aspetto il titolo e non sempre è La vita è bella. Sul set c’era una particolarità che investiva tutti: un bimbo di cinque anni con cui era meraviglioso lavorare. Con lui Roberto è andato oltre se stesso”. Non solo cinema nella carriera della straordinaria attrice che recentemente è tornata a teatro con “Giorni felici” di Samuel Beckett per la regia di Andrea Renzi. Un’opera che la Braschi ha raccontato così dalle pagine del Corriere della Sera: “è un testo talmente ricco, talmente profondo che in questi anni ho continuato a lavorarci, come un’operaia, come una minatrice nella miniera beckettiana”. L’attrice interpreta Winnie, una donna sola a cui si è molto affezionata: “è una donna con infinite risorse, affronta la realtà nonostante la sua assurda condizione di immobilismo e solitudine: la peggiore situazione possibile da affrontare, trovando la forza dentro sé stessa per continuare a vivere”.



Nicoletta Braschi e l’incidente: “porta in volto i segni delle mie imprese”

Durante la lunga e straordinaria carriera di Nicoletta Braschi non sono mancati dei momenti di grande difficoltà come quando è rimasta vittima di un incidente automobilistico. Era l’11 giugno del 2012 quando l’attrice è coinvolta in un terribile incidente automobilistico che le ha segnato il viso. A raccontarlo è stata proprio l’attrice dalle pagine di Vanity Fair: “come mi ha detto il chirurgo che mi ha operata, ce l’ho fatta perché sono una pellaccia. Orgogliosissima di esserlo. Mi sento come un marinaio che porta in volto i segni delle sue imprese”.