Nicoletta Braschi è la dolce metà di Roberto Benigni, una coppia solida, invidiata da tutti, unita sul piccolo e grande schermo così come fra le mura domestiche. E con un bel pizzico d’ironia, come dimostra l’attrice in un recente post, che la vede al fianco del marito, con un’espressione spenta. “Questa è felicità”, scrive. Clicca qui per guardare il post di Nicoletta Braschi. In realtà sappiamo che fra Nicoletta e Roberto l’amore e la passione non mancano, come ha svelato di recente l’attrice raccontando il loro primo incontro. E mentre Roberto Benigni sarà ospite di Roberto Bolle – Danza con me 2020, in onda su Rai 1 nel primetime di oggi, mercoledì 1 gennaio, la Braschi si prepara a ritornare in teatro con Giorni Felici. In quest’occasione rivestirà i panni di Winnie sotto la guida del regista Andrea Renzi, parlando della sua triste prospettiva e dando uno sguardo ad una quotidianità che la spinge a credere di essere comunque felice, nonostante difficoltà ed impedimenti.
NICOLETTA BRASCHI, MOGLIE ROBERTO BENIGNI
Nicoletta Braschi è una delle attrici preferite dal pubblico italiano, ma il suo fan numero 1 è di certo il marito Roberto Benigni. “La mia attrice preferita, qualsiasi cosa abbia fatto di buono, è passato attraverso la sua luce”, ha detto infatti in questi giorni il Premio Oscar, ritirando il premio Langhe Roero Monferrato a Torino, grazie alla sua interpretazione di Geppetto nel Pinocchio di Matteo Garrone. In passato, Benigni ha tra l’altro interpretato il bambino di legno al fianco della moglie, nei panni della Fata Turchina. In questa nuova occasione invece i due non recitano insieme, come accade poche volte. La Braschi è stata poi nei panni di una cattiva solo in occasione di Johnny Stecchino, dove come moglie del boss mafioso finisce per uccidere il suo stesso marito, e infine in Lazzaro Felice, dove interpreta la marchesa Alfonsina de Luna. Più volte accostata alla Beatrice di Dante Alighieri, per via della sua capacità di essere musa ispiratrice di Benigni, Nicoletta ha iniziato a studiare recitazione a New York presso la scuola di Stella Adler, per poi ritornare a Roma nel giro di tre mesi ed intraprendere “tre anni meravigliosi di lavoro intensissimo. Come per il tennis, riuscii a farmi esonerare dalle lezioni di scherma, mimo e danza. Ero negata”, confessa a Il Corriere della Sera.