Nicolò Bongiorno ospite al Maurizio Costanzo Show per la puntata speciale dedicata al padre, ormai scomparso da dieci anni. “Vi ringrazio di cuore per l’invito” dice il secondogenito di Mike. “Per me essere qui in questo studio e in questa trasmissione è qualcosa di davvero speciale. Mi sarei augurato che ci fosse lui qui non io. Quindi che dire, spero che per questa serata a lui dedicata sia con noi dall’alto dei cieli. Spero che animi questa serata. Un’iniziativa del genere mi tocca nel profondo, è inevitabile. Vi ringrazio a nome della mia famiglia”. Interpellato sul rapporto con il padre, Nicolò Bongiorno racconta: “Mio padre era a casa esattamente come in televisione. La vita sembrava quiz? A volte mi sentivo un po’ in soggezione. Vivere con una figura così è stato molto particolare e poco comune, ma con il tempo mi ci sono abituato”. (Aggiornamento di Jacopo D’Antuono)



Nicolò Bongiorno ospite al Maurizio Costanzo

Nicolò Bongiorno, 43 anni, è il secondogenito di Mike Bongiorno. Quello con suo padre è sempre stato un rapporto solido e molto forte. Lo ha sottolineato in un’intervista a Famiglia Cristiana dove ha sottolineato come il suo “Allegria” non fosse soltanto un motto televisivo ma proprio il suo modo d’essere nella vita. Poi Nicolò ha raccontato di come suo padre “Aveva una tempra eccezionale e una continua voglia di mettersi in gioco e di esplorare strade nuove, anche da un punto di vista professionale. – per poi aggiungere che – Basti ricordare la sua scommessa di lasciare la Rai per le nascenti Tv di Berlusconi. Fu il primo a farlo.” Nicolò Bongiorno lo ricorda inoltre come “un padre che sapeva essere severo e che dava un’importanza fondamentale alla famiglia: faceva di tutto per stare con noi”. (Aggiornamento di Anna Montesano)



Nicolò Bongiorno, farà successo come il padre Mike nel mondo dello spettacolo?

Anche Nicolò Bongiorno ha scelto di entrare nel mondo dello spettacolo, seguendo le orme del padre Mike Bongiorno e in qualche modo anche del fratello maggiore Michele. Classe ’76, è diventato infatti scrittore e regista, allontanandosi da quella conduzione che ha visto trionfare il presentatore nato in America che gli ha dato la vita e che ha fatto la storia del piccolo schermo italiano. Lo scorso marzo, Nicolò riceve il premio Firenze Archeofilm per il suo I leoni di Lissa, un reportage fatto a 110 metri di profondità per indagare all’interno del relitto della nave ammiraglia nostrana affondata durante la battaglia del 1866. La forte passione per il mare di Nicolò deriva tutta da Mike, appassionato di sport a tutto tondo. Mike Bongiorno verrà inoltre omaggiato con lo speciale Maurizio Costanzo Show – Allegria che Canale 5 trasmetterà nella prima serata di oggi, giovedì 5 settembre 2019. Un appuntamento pieno di ricordi e aneddoti sul grande conduttore, che con il figlio Nicolò in particolare scriverà La versione di Mike, un’autobiografia pubblicata nel 2007 con la Mondadori, in cui si racconta dagli anni della Resistenza fino all’esperienza in carcere, vicino di cella di Indro Montanelli, per poi sfociare nella sua carriera televisiva e l’incontro con Fiorello.



Nicolò Bongiorno e i libri su papà Mike

Documentarista di successo, Nicolò Bongiorno scriverà un secondo libro sul padre Mike Bongiorno in coppia con Edmondo Conti nel 2013. Questa volta non si concentrerà sulla vita privata e pubblica del genitore, quanto sulla capacità del conduttore scomparso di rivoluzionare il piccolo schermo italiano. Edizione Giuliano Ladolfi Editore, Tutta colpa di Mike è un viaggio che segue le orme del presentatore fin dagli anni Ottanta, quando si ritrova a raccogliere il testimone della Rai per muovere i primi passi nel mondo dello spettacolo. Una sorta di documentario cartaceo che vanta anche interventi di personaggi popolari del piccolo schermo che lo hanno conosciuto, come Fabio Fazio, Fiorello e Pippo Baudo, senza dimenticare Antonella Elia e Susanna Messaggio, fra le sue storiche vallette. Il ricordo di Mike è sempre stato vivo nel suo secondogenito, soprattutto per via della sua passione per la natura. Lo dimostra la scalata montana realizzata per la sua trilogia di due anni fa, una pellicola che rappresenta, come ha dichiarato a Matrix Chiambretti, una sorta di metafora del legame che ha avuto con il padre.