Nicolò Fagioli, 23enne calciatore della Juventus invischiato nel recente scandalo del calcioscommesse, ha vissuto ieri la sua prima uscita pubblica, l’incontro obbligato con i più giovani per parlare appunto della ludopatia. «Ho iniziato a giocare online, e scommettere, per noia – racconta, come si legge su La Stampa – giocavo dalle due del pomeriggio alla sera, non avevo nulla da fare. Ho cominciato in questo modo, poi è diventato una malattia vera».
E ancora: «La scuola non mi piaceva», «La prima schedina l’ho giocata a 16 anni con i miei amici, poi man mano che ho iniziato a perdere tutto è diventato più difficile». Nicolò Fagioli parla di “adrenalina”, quella del gioco online: «È difficile rivivere quella adrenalina lì…», ma non ha nulla a che vedere con quella provata nel primo gol da giocatore: «Nooo. Quella non è paragonabile a niente. E l’effetto dura una settimana».
NICOLO’ FAGIOLI: “OGGI STO BENE”
In ogni caso Fagioli racconta di esserne uscito: «Oggi sto bene rispetto ad un anno fa… Fino a quando non è accaduto tutto questo casino avevo dei problemi, in famiglia e fuori». E ancora: «In quel periodo ero molto diverso rispetto a prima. Non ca*avo nessuno: non la mia famiglia, non la fidanzata. Quando ho capito ne ho parlato con il mio procuratore».
Fagioli non si era reso conto delle conseguenze che avrebbe potuto subire in ambito calcistico: «Quando ho realizzato ho temuto la squalifica». Poi sottolinea: «Quando riuscivo a giocare tutte le mie paure sparivano». Una situazione che ovviamente ha influito negativamente sulle sue prestazioni in campo: «Credo che l’azzardo abbia influito sulla qualità del gioco in partita. Non rendevo al 100%. Vedremo come va al rientro».
NICOLO’ FAGIOLI: “DEL PIERO ERA IL MIO IDOLO”
Ma chi era l’idolo di Fagioli? «Era Del Piero quando giocava. Ora che sono dentro al mondo del calcio il mio idolo sono io». La cosa fondamentale, ricorda il giovane calciatore, è che bisogna capire che da soli non ce la si fa ad uscirne: «Ho chiesto aiuto. Bisogna chiedere aiuto». Fagioli svela di aver passato quasi 12 ore al giorno con il telefonino in mano, «Adesso sto giocando spesso a tennis, oppure vado con gli amici a giocare a padel. Faccio sport, sto con gli amici e la famiglia molto più di prima. E questo mi aiuta, tanto».
In chiusura di intervento il calciatore ha voluto ringraziare anche alcuni compagni di squadra: «Mi hanno aiutato molto nel periodo più duro della mia vita. A chi sono più legato? A Vlahovic, Gatti e Chiesa. Il 19 maggio finisce la squalifica, il 26 maggio col Monza spero di tornare a giocare». La Juventus e i suoi tifosi lo stanno aspettando, e ormai è di fatto iniziato il conto alla rovescia visto che al grande appuntamento mancano solo tre mesi, poco più di 90 giorni.