A Storie Italiane si torna a parlare della strage di Samarate, la vicenda di Alessandro Maja che uccise moglie e figlia con un martello e un coltello, cercando poi di uccidere anche il figlio Nicolò Moja. Quest’ultimo è stato ospite del programma Rai, dichiarando: “Vorrei capire quali sono le motivazioni che l’hanno spinto a compiere un gesto del genere – le parole del figlio del padre/carnefice in diretta tv – non riesco veramente a capire cosa gli possa essere passato nella testa per arrivare a fare ciò”. E ancora: “Io sto cercando di ricostruirmi la vita. L’udienza? Non mi ha rivolto lo sguardo nonostante avesse sentito che ero presente all’udienza”.



A quel punto ha preso la parola Annalisa, la cugina di Nicolò Maja: “Non riesco a capire questo suo modo di vedere, tutto nero, mai avremmo pensato ad una cosa del genere, che arrivasse ad uccidere moglie e figli e pensavamo che si suicidasse invece non è stato capace. Perchè devi uccidere? Tutto si poteva risolvere e poi non si è ucciso. C’erano delle questioni con gli immobili, lui era andato dall’avvocato e l’avevano tranquillizzato, perchè ha fatto quello che ha fatto?”.



NICOLO MOJA, L’AVVOCATO: “ATTENDIAMO LA PERIZIA PSICHICA”

Il nonno di Nicolò Maja, Giulio ha aggiunto: “Abbiamo iniziato a preoccuparci tre mesi prima che tutto ciò accadesse. Prima alla famiglia non gli era mai mancato niente, anche a noi ci ha sempre ricompensato. Poi è cominciato un declino ma mai avremmo immaginato che si potesse arrivare a una situazione di tale tipo”.

L’avvocato della famiglia ha aggiunto: “Il giudizio è in attesa del deposito di una perizia che sarà depositata ai primi di maggio. L’udienza del 19 maggio sarà per la verifica di questa perizia. Essendo già conclusa tutta l’attività istruttoria dopo si dovrebbe andare alla discussione. Noi non possiamo che attendere, il pm farà le sue debite valutazioni sulle risultanze della perizia. Poi ci sono altri aspetti processuali che verranno trattati all’esito della perizia”. In conclusione la famiglia di Nicolò Maja ha anche sollevato un problema riguarda la salute del ragazzo, che è in attesa di un’operazione all’ospedale di Varese ma che continua ad essere rimandata per mancanza di materiali, come dicono i medici: “Ce ne occuperemo anche noi di questa vicenda”, ha concluso Eleonora Daniele.