Uno studente disabile non ha potuto partecipare a una gita con i suoi compagni di classe perché la scuola non ha trovato il bus adatto alle sue esigenze. Questo, almeno, è quanto viene riferito da Duccio Massaini, padre di Cosimo, affetto dalla sindrome di McCune-Albright-Sternberg, o sindrome fibrosa poliostosica, che parla senza mezzi termini di “un atto di vera e propria discriminazione nei confronti di mio figlio”.



Il ragazzino frequenta la scuola primaria “La Pira” a Firenze e il suo genitore, intervistato dal “Corriere della Sera” e da “La Nazione”, ha riferito: “Inizialmente questa gita sarebbe dovuta essere il giorno dello sciopero, per poi essere spostata al 31 maggio. Venerdì scorso la maestra ha detto a mia moglie che avremmo dovuto portare noi famiglia il bambino direttamente alla struttura, perché la scuola non aveva trovato il pulmino adibito anche alla carrozzina. Purtroppo io ho aperto un’attività da poco e non ho la patente, mia moglie aveva un appuntamento improrogabile e abbiamo spiegato che non saremmo riusciti a portarlo”.



NIENTE GITA PERCHÉ DISABILE: LA STORIA DI COSIMO

Tuttavia, secondo il racconto effettuato ai giornali sopra menzionati da parte del papà del bambino disabile, il giorno della gita “ho accompagnato Cosimo in classe, dove era con la sua maestra di sostegno, e pochi minuti dopo ho visto la sua classe prendere l’autobus di linea alla fermata, e mio figlio era stato lasciato in classe. Tutti i mezzi di trasporto pubblico hanno la pedana per le carrozzine, quindi semplicemente la scuola non ha voluto portare Cosimo in gita, e adesso voglio sapere perché, voglio delle risposte”.



E, ancora: “La scuola non può scaricare sui genitori il compito dell’accompagnamento alla gita, è una questione che devono sapere risolvere autonomamente, perché tutti i bambini, indipendentemente dalla disabilità, devono avere gli stessi diritti. La scuola dovrebbe essere il luogo dell’inclusione, e invece questo spiacevole episodio ci dimostra che paradossalmente è avvenuto il contrario”.