In un paesino in provincia di Cremona, Soresina, la quotidianità scolastica è stata sconvolta dal Ramadan. La dirigente scolastica dell’istituto comprensivo Bertesi, che include una scuola materna, primaria e media, ha inviato una circolare al corpo docente “con le linee guida da attuare durante il periodo del Ramadan con particolari attenzioni e trattamenti di favore per gli alunni islamici“. Nel testo viene chiesto di “dimostrare sensibilità culturale e religiosa” nei confronti degli studenti. Nel testo vengono evidenziate inoltre anche indicazioni anche sulle interrogazioni e sulle verifiche. Viene infatti chiesto ai docenti di evitare di interrogare gli studenti musulmani in questo periodo e di promuovere “momenti in aula dove le alunne e gli alunni che osservano il Ramadan possano spiegare questo mese ai compagni e alle compagne non musulmani”.
Il testo della circolare dell’istituto comprensivo Bertesi ha fatto infuriare la Lega. L’eurodeputata Sardone, come riporta Libero, commenta: “Dopo la chiusura della scuola di Pioltello per il fine Ramadan, un nuovo segnale preoccupante di islamizzazione negli istituti scolastici”. Poi, una riflessione: “Mi chiedo se sia normale dover trascrivere delle circolari di questo tipo per una festa religiosa che non fa parte della nostra cultura. Perché la scuola invece di educare gli studenti si concentra a messaggi di integrazione al contrario, in cui in pratica siamo noi a dover assimilare tradizioni che non fanno parte della nostra storia. Perché poi gli studenti di un’altra fede dovrebbero avere trattamenti di favore penalizzando quindi gli alunni non musulmani? Perché invece non c’è un sostegno alle famiglie affinché si impegnino a mandare a scuola i propri figli in buona condizione di salute?”.
“Momenti di riposo supplementare ed evitare interrogazioni”: la circolare per i docenti
Le riflessioni dell’Eurodeputata della Lega Sardone sono condivise da tutto il partito. Il capogruppo della Lega in consiglio comunale Andrea Ferrari e la consigliera Alice Ferrari replicano così alla circolare dell’istituto comprensivo Bertesi di Soresina, vicino Cremona: “Si parte dal considerare che gli alunni di fede islamica osservanti il digiuno potrebbero frequentare le lezioni stanchi e senza energie, cosa che consiglierebbe, secondo la dirigente, di concedere momenti di riposo supplementare, evitare interrogazioni e verifiche in certe ore della giornata e nei giorni clou del mese di digiuno, ed esentare a richiesta gli alunni dall’attività di educazione fisica”.
Secondo i politici si arriva a indicazioni che prevedano, ad esempio, che “durante la giornata scolastica vi siano opportunità per i momenti di preghiera e di riflessione” e “momenti in aula dove gli alunni che osservano il Ramadan possano spiegare questo mese ai compagni e alle compagne non musulmani”. Inoltre nella nota viene chiesto agli studenti non musulmani di non consumare cibi e bevande in punti della scuola dove i compagni musulmani possano vederli “come segno di rispetto per coloro che stanno osservando il digiuno“. Dopo il caos scatenato dalla circolare, è stata chiesta la revoca della direttiva alla dirigente scolastica, ma anche una presa di distanze da parte dell’amministrazione comunale di Soresina.